Un militare italiano e’ morto in Afghanistan in seguito all’esplosione di un ordigno. Oltre al militare rimasto ucciso, almeno un altro è rimasto ferito ad una gamba, secondo le prime informazioni in modo non grave.
L’attentato è avvenuto stamani nei pressi del villaggio di Caghaz, a 16 chilometri ad ovest di Bakwa (a est del distretto di Farah), dove “un mezzo italiano – riferiscono allo stato maggiore della Difesa – è rimasto coinvolto dall’esplosione di un ordigno posizionato lungo la strada”. “Nell’esplosione – affermano alla Difesa – è rimasto ucciso un militare italiano ed un altro è rimasto ferito ad una gamba, ma non risulta essere in pericolo di vita”.
Il militare rimasto ucciso era il conducente del mezzo blindato saltato su un Ied, uno di quei micidiali ordigni esplosivi improvvisati che mietono vittime in Afghanistan, soprattutto tra i civili. A bordo dello stesso mezzo anche il ferito, che ha riportato lesioni a una gamba e – viene ribadito da fonti della Difesa – non e’ in pericolo di vita.
Il caporalmaggiore scelto Domenico Tuccillo, di 29 anni, era nato a Palma Campania (Napoli). Sposato con una infermiera olandese, risiedeva a Treviso. Ha due sorelle, Giovanna, maggiore di lui, che è incinta di 7 mesi, e Marianna, sorella gemella. Ex volontario, era rimasto nell’esercito per passione e aveva già svolto altre missioni all’estero. A portare la notizia alla famiglia – che abita in un villino periferico tra Palma Campania e Nola – è stato il comandante militare dell’Esercito Campania, generale Guido Landriani. Il padre Tommaso, operaio specializzato in un’impresa edile, é stato raggiunto da una telefonata degli stessi militari che lo avvertivano che la moglie – Rosa Piccolo – aveva avuto un malore. Quando ha appreso la vera notizia ha reagito con rabbia. Adesso il villino è attorniato da un piccolo gruppo di parenti e conoscenti. Sul posto vi è un picchetto dell’Esercito. Il soldato rimasto ferito è invece un parà del 186/o Reggimento Folgore di Siena. Quest’utlimo è stato trasportato in elicottero presso l’ospedale da campo USA di Farah e ha informato direttamente i propri familiari assicurandoli sulle sue condizioni di salute. Lo rende noto lo stato maggiore della Difesa.
Il mezzo su cui viaggiavano il militare italiano ucciso in Afghanistan e il ferito era un autocarro pesante (APS) che faceva parte dell’aliquota logistica del contingente. Lo rende noto lo Stato maggiore della Difesa, aggiungendo che “il mezzo in questione stava rientrando da un’attività di ricognizione congiunta con l’Esercito Afgano (ANA)”. L’autocarro, ricostruiscono allo Stato maggiore, è stato coinvolto nell’esplosione di un ordigno “posizionato lungo la strada”, nei pressi del villaggio di Caghaz, a 16 chilometri ad Ovest di Bakwa (nella parte orientale del distretto di Farah). I familiari della vittima, il caporal maggiore scelto Gaetano Tuccillo, sono stati avvisati.
MARTEDI’ I FUNERALI DEL CAPORALE TUCCILLO – La salma del caporal maggiore Domenico Tuccillo dovrebbe arrivare all’aeroporto di Ciampino nella tarda mattinata di lunedì – secondo fonti dell’Esercito – per essere trasferita nella camera ardente che sarà allestita all’ospedale militare del Celio. I funerali solenni dovrebbero tenersi martedì alle 11 nella chiesa di Santa Maria degli Angeli a Roma. Nel pomeriggio la cerimonia funebre sarà ripetuta nella chiesa di Maria Santissima del Rosario, a Nola, in località Cinque Vie che dista poco da Palma Campania.
CALDEROLI, BASTA LACRIME CAMBIARE STRADA – “Piango anch’io per il nostro ragazzo morto oggi in Afghanistan e non so come esprimere la mia vicinanza alla sua famiglia. Ma bisogna porre fine alle lacrime, credo sia venuto il momento di cambiare strada”: lo ha detto all’ANSA il ministro per la semplificazione Roberto Calderoli, commentando la morte del militare italiano in Afghanistan. “Dobbiamo ripensare il nostro impegno subito, profittando del decreto sul rifinanziamento delle missioni all’estero – aggiunge – e dobbiamo farlo anche alla luce della scelta fatta dal presidente Obama che ha deciso di ridurre drasticamente l’impegno Usa. Del resto sta finalmente prevalendo il concetto che la democrazia non si esporta. E tantomeno lo si fa con le armi”.
”D’altra parte – sostiene Calderoli – la storia ci ha insegnato e ci sta insegnando che la soluzione dei problemi internazionali, a partire da quello del terrorismo, non sono le guerre locali, non sono i bombardamenti su singole nazioni. Ce lo sta insegnando anche la Libia che una guerra serve davvero a poco, se non a lasciare lutti”. E’ una svolta storica per la Lega questa … ”No – e’ la replica del ministro – se si guarda alla nostra storia e’ semmai una nostra costante. Se ci si ricorda che la Lega ha sempre detto che i popoli in via di sviluppo o in difficolta’ vanno aiutati a casa loro si comprende che la Lega e’ sempre stata contraria alla esportazione forzata della democrazia, soprattutto se attraverso la guerra”. ”Noi ci siamo sempre battuti – prosegue Calderoli – contro la immigrazione selvaggia e il nuovo schiavismo dei mercanti di carne umana proprio partendo dal principio che e’ piu’ facile risolvere i conflitti con gli aiuti economici mirati e con il mercato che con bombardieri e carri armati. Insomma oggi e’ il tempo di dare da mangiare alla gente, di creare sviluppo economico nei paesi in difficolta’, di stringere accordi reciprocamente vantaggiosi tra popoli e nazioni, come abbiamo fatto ad esempio con la Tunisia a proposito della immigrazione”. ”Il resto – conclude il ministro leghista – ovvero la guerra preventiva o punitiva che abbiamo studiato nei manuali di storia del ‘900 sono strade chiuse e che portano solo al dolore, al fallimento e a quei lutti che non vogliamo piu’ vivere”.
CORDOGLIO E DOLORE DI NAPOLITANO – Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano – si legge in una nota – appresa con profonda commozione la notizia del grave attentato avvenuto nei pressi di Bakwa, in Afghanistan, in cui un militare italiano ha perso la vita e un altro è rimasto ferito, entrambi impegnati nella missione internazionale per la pace e la stabilità in Afghanistan, esprime – rendendosi interprete del profondo cordoglio del Paese – i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari del caduto, e di pronta guarigione al militare.
CORDOGLIO DI BERLUSCONI, GRATI A NOSTRI SOLDATI – “Esprimiamo il nostro cordoglio per la morte del soldato italiano in Afghanistan, impegnato in una missione per la libertà e per la democrazia di un popolo”. Lo afferma in una nota il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. “Siamo vicini alla famiglia del caduto, con la quale condividiamo il dolore di questo tragico momento, e al militare ferito, al quale auguriamo una pronta guarigione”, aggiunge. “Rinnoviamo a tutti i soldati italiani in Afghanistan e in altre aree di crisi – conclude il presidente del Consiglio – la gratitudine per il loro impegno al servizio della pace e della sicurezza internazionale”.
CORDOGLIO DI LA RUSSA – Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha espresso ”profondo cordoglio per la morte del militare italiano a seguito dell’esplosione di un ordigno verificatosi stamane nei pressi del villaggio di Caghaz, 16 chilometri a Ovest di Bakwa, nel distretto di Farah”. E’ quanto si legge in una nota della Difesa. Il ministro ”viene tenuto costantemente aggiornato dal capo di Stato maggiore della Difesa circa l’evolversi della situazione e sulle condizioni di salute dell’altro militare rimasto ferito nell’evento, per il quale ha auspicato un pronto recupero”.
CORDOGLIO DI FRATTINI – “Anche in momenti così duri”, il “nostro compito è di mantenere ferma la rotta, per portare a termine il nostro lavoro”. E’ quanto sottolinea, in una nota, il ministro degli Esteri, Franco Frattini, esprimendo il proprio “cordoglio per la perdita di un militare italiano in Afghanistan e la propria solidarietà e sincera vicinanza alla famiglia del giovane ucciso”. “Il contributo umano di oggi si somma agli altri che, purtroppo, in questi anni si sono succeduti e che rimangono – prosegue il ministro Frattini – vivi nella nostra memoria in quanto hanno pagato il massimo prezzo possibile per consentire quel cammino verso la transizione che ha ormai preso avvio e che consentirà in tempi che sono stati ben definiti con gli alleati e le autorità di Kabul di consegnare le chiavi della sicurezza nelle mani degli afghani”.
LA RUSSA, A FINE ANNO GRADUALE RIENTRO – A fine anno “abbiamo in programma il graduale rientro dei soldati italiani in più”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, a Zoagli (Genova). “Contiamo di completare il disimpegno anche delle prime linee entro il 2014” ha concluso il ministro.(Ansa)
“In questa fase i pericoli non diminuiscono anzi, possono aumentare. Ma il quadro complessivo ci consente di essere ottimisti rispetto ai tempi che ci siamo dati di riconsegna delle responsabilità non solo politica ma anche militare agli afgani”, ha detto La Russa. Secondo il ministro della Difesa, il caporal maggiore guidava un camion portacontainer che, vicino a Farah è saltato su uno Ied. “Tutte le forze armate – ha detto La Russa – si stringono attorno alla famiglia e al reparto cui apparteneva il caporal maggiore. Siamo ancora una volta a piangere un lutto ma siamo consapevoli che quello che stanno facendo i nostri uomini e le nostre donne, assieme alle forze internazionali, è un lavoro fondamentale e pagano un prezzo altissimo per dare maggior sicurezza a quella Regione ma anche alle nostre città, alle nostre case e alle nostre nazioni”.