Strada invase dalle erbacce. Così appare Nardò ai tanti turisti e agli indigeni che la affollano in questi primi giorni d’estate. Uno scempio che Azione Giovani ha deciso di documentare con un reportage fotografico.
Le erbacce che infestano la città in alcuni punti sfiorano addirittura il metro e mezzo d’altezza! L’opera meritoria dei volontari che, nei giorni scorsi, hanno cercato di dare una ripulita pare non essere servita.
“Pochi giorni fa il sindaco, durante un incontro pubblico, ha affermato che le criticità economiche che attanagliano il Comune di Nardò non possono rappresentare un alibi per il proseguo dell’azione amministrativa, se non altro perché, anche lui vice di Vaglio dal 2002 al 2007, non è esente da responsabilità, aggiungiamo noi. Per questo, caro sindaco ora che ti sei scelto, si fa per dire ovviamente, i tuoi collaboratori, tra le priorità da affrontare c’è senz’altro la questione del decoro urbano.
Non è più tollerabile, infatti, che nel 2011, interi quartieri di Nardò, la nostra Nardò, versino nel degrado più totale. Un esempio su tutti è il cosiddetto villaggio residenziale, ma anche intere aree delle marine e le principali arterie come via Duca degli Abruzzi e via XXV Luglio.
La gara ci risulta sia stata fatta e ci risulta, altresì, che una ditta si sia presa l’onere di svolgere questo gravoso compito per 45 mila Euro più iva. Ma ci sarebbero difficoltà a reperire i fondi – dice Pippi Mellone, presidente di Azione Giovani Nardò – per qualcosa che ci pare indispensabile e primario per la città. Il martirio perpetrato sulle casse pubbliche, in questi anni, rende il compito del sindaco, infatti, assai arduo.
Signor sindaco, da quando è stato eletto, ma anche in campagna elettorale, abbiamo sentito da parte sua tanti buoni propositi per la Città, dalla riapertura dell’ospedale, ai 2500 posti di lavoro di cui 100 subito, dalla riduzione della tassa della spazzatura, al risanamento delle casse comunali.
Mentre aspettiamo tutto questo ci accontenteremmo dell’ordinario, di veder tagliata almeno l’erba di troppo…”