Al primo posto è stato l’antipertensivo Ramipril, un ace-inibitore (43,9 dosi ogni mille abitanti), subito dopo quelli utilizzati per il sistema cardiovascolare in particolare statine per il cuore, poi antistaminici, antibiotici. Gli italiani, non possono far a meno di questi e altri farmaci.

 

Sono le cifre che emergono dal Rapporto Nazionale OsMed 2010, redatto dall’ISS in collaborazione con l’AIFA che Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, riporta.

La spesa farmaceutica territoriale complessiva, pubblica e privata, è rimasta stabile rispetto all’anno precedente (-0,1%), mentre quella a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è cresciuta dello 0,4%. Per un totale di oltre 26 miliardi di euro, di cui il 75% rimborsato dal SSN. In media, per ogni cittadino italiano, la spesa per farmaci è stata di 434 euro. Come già osservato nel 2009, la Regione con la spesa pubblica per farmaci di classe A-SSN più elevata è la Calabria con 268 euro pro capite, mentre quella con il valore più basso è la Provincia Autonoma di Bolzano (circa 153 euro).

E se, in un certo senso, ci può stare che a consumare molti medicinali siano gli anziani, quello che sconcerta è che anche i bambini vengono bombardati di medicine sin dalle più tenere età (ogni anno a 8 bambini su 10 viene prescritto almeno in farmaco, per lo più antibiotici e antistaminici).
E allora, verificando un po’ di dati: dal 2010 il numero di prescrizioni fatte ogni giorno è raddoppiato, passando da 588 a 952, con una spesa farmaceutica complessiva (privata e pubblica) stabile e con una spesa a carico del Servizio Sanitario Nazionale aumentata dello 0,4%. In pratica, 26 miliardi di euro rimborsati per il 75% dall’Ssn e una spesa media procapite pari a 434 euro (la più la si registra in Calabria).

Oltre l’antipertensivo altre sostanze rilevanti per consumo sono l’acido acetilsalicilico usato come antiaggregante piastrinico (40,5/1000) e l’atorvastatina contro l’ipercolesterolemia, fattore di rischio per eventi cardiovascolari (27,7 dosi/1000 abitanti).
Per i generici-equivalenti, nelle varie forme, la prescrizione, che all’inizio dell’anno 2002 si attestavano al 13% delle dosi per mille abitanti, si è arrivati nel 2010 il 43% delle dosi. Si tratta della normale evoluzione del mercato, dove le scadenze dei brevetti permettono l’immissione sul mercato appunto dei generici, con costi ridotti almeno del 20 per cento.

Attraverso le strutture pubbliche viene distribuita una quantità di farmaci pari a 5,6 miliardi di euro (25% della spesa complessiva). “La variabilità regionale della quota di spesa per questi farmaci è compresa tra il 17% della Calabria ed il 31% di Bolzano”, segnalano gli analisti. Comunque la spesa farmaceutica complessiva rispetto al 2009 è rimasta sostanzialmente stabile nel 2010; la spesa a carico del SSN è diminuita dell’1%, in larga misura a causa di un aumento del ticket (+20%) e di una diminuzione dei prezzi (-6,9%).

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