La manovra economica approvata in tempi ultrarapidi dal Parlamento e’ stata pubblica ieri in Gazzetta Ufficiale. E ora scattano i primi effetti per le tasche. Aumenta il bollo per le comunicazioni sui depositi titolo sopra i 50 mila euro e l’aggravio per la tassa sulle supercar.

 In vigore anche il ticket per i codici bianchi al pronto soccorso e da 10 euro per visite specialistiche e analisi: ma al momento solo alcune regioni lo applicheranno. Da subito scattano poi le mega multe per i cartelloni abusivi.

BOSSI: LA SECESSIONE SAREBBE LA MIGLIORE MEDICINA – ”Tutti i mesi il povero Tremonti deve vender dei titoli di Stato, se non lo facesse non si pagherebbero piu’ pensioni e ospedali: sarebbe un disastro. Arrivati a questo punto meglio far la secessione che andrebbe bene al sud e al nord, con patti chiari e amicizia lunga. La secessione sarebbe la migliore medicina”. Il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, e’ tornato a parlare di secessione da Podenzano (Piacenza), alla festa del partito.

ZAIA, VENETO NON APPLICHERA’ TICKET SANITARI – In Veneto non scatterà, per ora, il ticket sanitario previsto dalla manovra economica. Lo ha annunciato questa mattina, il presidente della regione Luca Zaia. Interpellato dall’ANSA il presidente ha spiegato di aver assunto la decisione “riservandomi ogni valutazione”. “Siamo tra le poche Regioni forse l’unica – ha spiegato Zaia – che ha deciso di affrontare questo nuovo salasso pur non avendo ‘superticket’ e addizionale Irpef”.

 E’ una decisione che il governatore ha preso dopo essersi consultato con l’assessore alla Sanità Luca Coletto: “lo abbiamo voluto fare – ha proseguito Zaia – nonostante minori entrate rispetto ad altre Regioni, si pensi alla Lombardia o all’Emilia Romagna. Anche senza i ticket garantiremo gli alti standar qualitative delle nostre cure come sempre”.

POLVERINI,TICKET 10 EURO? OGGI SI PAGA MA VALUTEREMO – Riguardo al ticket di 10 euro in più sulle specialistiche previsto dalla manovra varata dal Governo “nell’ambito delle nostre competenze cercheremo di dare risposte. In questo momento però il cittadino deve pagarlo”. Lo ha spiegato la presidente della regione Lazio, Renata Polverini, a margine della visita all’ospedale San Camillo di Roma insieme con il cardinale vicario della diocesi di Roma Agostino Vallini. “I 10 euro sulle specialistiche sono un problema che stiamo guardando con attenzione – ha aggiunto.

Purtroppo il governo ha varato questa manovra, in una situazione internazionale molto difficile. Noi abbiamo un piano di rientro importante, e un controllo puntuale e sistematico da parte del governo nazionale. Ciò non toglie – ha concluso Polverini – che nell’ambito delle nostre competenze cercheremo di dare risposte”.

TICKET IN 7 REGIONI,ALCUNE ORA LO ‘CONGELANO’
 di Manuela Correra
Scattano da oggi i nuovi ticket che i cittadini saranno chiamati a pagare sulle visite specialistiche e la diagnostica (10 euro) ed i codici bianchi al Pronto soccorso (25 euro). Ma le Regioni, sulla questione, si presentano in ‘ordine sparso’: in sette il ticket entrerà a regime, da domani; in varie altre, invece, resterà ‘congelato’ in attesa di ulteriori valutazioni dei tecnici, mentre un ‘no’ deciso al pagamento arriva da 4 Regioni. In molte, sono allo studio possibili alternative a quello che è già definito come un ‘nuovo balzello’ a danno delle fasce più deboli della popolazione.

 L’Italia dei nuovi ticket si presenta dunque, al momento, ‘a macchia di leopardo’, anche considerando il fatto che in varie Regioni ticket su specialistica, diagnostica e codici bianchi sono già in vigore, e si tratta quindi ora di studiare eventuali voci ‘aggiuntive’. Resta però garantita l’autonomia di scelta, come ha precisato lo stesso ministro della Salute Ferruccio Fazio, ribadendo “la possibilità per le Regioni di non applicare il ticket sulla specialistica di 10 euro purché adottino altre misure di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie equivalenti sotto il profilo del mantenimento dell’equilibrio economico-finanziario e del controllo dell’appropriatezza”.

Di certo, però, come sottolinea il direttore dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), Fulvio Moirano, “a meno che le regioni non prendano provvedimenti autonomi per trovare delle coperture alternative al ticket”, la nuova tassa dovrà scattare. E per le Regioni sottoposte a Piano di rientro (Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise, Campani, Puglia, Calabria e Sicilia) reperire fondi alternativi per scongiurare i nuovi ticket sarà, ovviamente, ancora più difficile. In assenza di misure alternative, quindi, i ticket saranno inevitabili: dell’iniziale copertura di 486,5 mln di euro prevista fino al 31 dicembre 2011 proprio per evitare la nuova ‘tassa’, la manovra garantisce solo una quota ‘residua’ di 105 mln, sufficienti a ‘coprire’ il mancato pagamento dei ticket presumibilmente non oltre il mese di luglio. Saranno comunque garantite le esenzioni ai ticket per le fasce sociali economicamente più deboli: bambini, disoccupati, pensionati sociali e al minimo, invalidi e malati cronici e portatori di patologie rare. Intanto, la prossima settimana è prevista la consueta riunione tra il ministro Fazio e gli assessori regionali, e potrebbero essere affrontati eventuali problemi.

 Ma qual è la ‘mappa’ delle Regioni in relazione ai nuovi ticket? Si inizierà a pagare subito la nuova tassa, da lunedì, in Basilicata, Sicilia, Lazio, Veneto, Calabria, Liguria e Lombardia. I ticket sono invece in qualche modo ‘congelati’ – in attesa di imminenti riunioni di valutazione – in Piemonte, Umbria, Campania, Marche e Friuli Venezia Giulia. Schierate sul fronte del ‘no’ ai nuovi ticket, almeno per il momento, sono invece Sardegna, Emilia Romagna, Val D’Aosta, Trentino Alto Adige (dove però verrà introdotto il ticket sui codici bianchi) e Toscana. Proprio in Toscana, ad esempio, ha spiegato il presidente della Regione Enrico Rossi, “cercheremo di intervenire sull’evasione del ticket, che è molto alta”, ma introdurlo per le visite specialistiche, ha commentato, “é un errore perché è la specialistica che consente di fare prevenzione e, quindi, di risparmiare”.(Ansa)

 

 

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