Attendiamo, con tanta pazienza e speranza, che questa nuova amministrazione, composta da risorse umane di indubbio valore, contribuisca a traghettare un territorio e una comunità, attività complessa ma non impossibile, verso un futuro prossimo fatto di concretezza e azioni per il bene comune che non siano frutto di improvvisazione, viste la difficoltà economiche con cui è chiamata a fare i conti, ma che siano di buon senso.
Decoro urbano, servizi igienici, sanità e controllo del territorio, sono per i nostri navigati politici e inossidabili amministratori, l’obbiettivo primario cui dovranno prestare attenzioni ed energie per realizzare progetti a breve e lungo termine funzionali e fattibili; ciò che la città da tempo immemore attende, ma invano.
Ben venga, quindi, la sinergia tra pubblico e privato se l’obiettivo finale è la valorizzazione e l’implementazione di idee atte a rendere la bellezza e l’accoglienza i valori distintitivi di un territorio votato al turismo; ma occorrono, anche, servizi reali all’altezza di un turista e di un cittadino ormai esasperato dall’improvvisazione nella gestione pubblica.
Non passano inosservati i buoni esempi. Imprenditori locali, semplici cittadini o i comitati cittadini, nati dalle deficienze del cattivo amministratore, sono disposti a rimboccarsi le maniche e a mettere a disposizione risorse economiche e lavorative pur di rendere meno squallida la situazione attuale del decoro urbano.
La via della sostituzione del privato cittadino di fronte alle negligenze del servizio pubblico, tuttavia, non può rappresentare un palliativo, in quanto manifesta solo l’abdicazione dell’amministrazione pubblica dai propri doveri istituzionali, strada che rischia di condurre al far-west cittadino; occorre trovare una cura efficace e non un palliativo pro tempore.
Aspettiamo il buon senso di chi oggi è chiamato a governare.
Scelte impopolari non dovrebbero spaventare i nostri amministratori. Risparmiare sul superfluo e rendere affidabili e continuativi i servizi di prima necessità dovrebbe essere un obbiettivo di ogni buona e sana amministrazione, soprattutto in questi tempi di crisi.
Occorrono scelte che vadano oltre le antiquate visioni di taluni azzeccagarbugli votati alla politica, che da “secoli”, ormai, occupano gli scranni di palazzo Personè, con i risultati che tutti conosciamo.
Scelte difficili ma necessarie; impopolari, ma costruttive, che sappiano dare l’idea che qualcosa si muove in questo mare di indifferenza.
Impegno, lavoro, e democrazia partecipata.
L’azione sinergica dei cittadini e dell’amministrazione deve convergere su di un solo punto programmatico: il bene comune, producendo sacrifici e risparmi e non lasciandosi ammaliare dal canto delle sirene atte a contrarre debiti giusto per non perdere la faccia.
Non è impossibile tutto questo ma occorre il buon senso … ovviamente .