Si terrà oggi, 29.07.2011, innanzi al Consiglio di Stato l’udienza per la riforma del provvedimento con cui il TAR di Bari ha deciso di non sospendere la chiusura dell’Ospedale di Nardò disposta dalla Regione.
A seguito del ricorso promosso dal Comune di Nardò, con l’intervento “ad adiuvandum” del Comitato spes civium, infatti, il TAR Puglia,
Sez. II di Bari, aveva rigettato la richiesta di sospensione dei provvedimenti, approvati dalla Regione e dall’ASL di Lecce, per la chiusura dei reparti di geriatria, chirurgia e ortopedia dell’Ospedale di Nardò.
Lo stesso TAR Bari, tuttavia, non si era espresso nel merito della vicenda, in particolare sui numerosi vizi di legittimità sollevati dal Comitato in ordine alla mancata conformità dello stabilimento di Copertino alla normativa in materia di prevenzione incendi ed all’assenza del relativo certificato di agibilità.
Il Comune, con l’ufficio legale interno, ha deciso di appellare il provvedimento del TAR Bari e domani, con l’Avv. Fernanda Quaranta, insisterà innanzi ai Giudici di Roma la riapertura dei reparti dell’Ospedale.
A tal fine, risulteranno importanti gli oltre 30 documenti predisposti dal Comitato cittadino e già depositati dal legale dello stesso Comitato, l’Avv. Paolo Gaballo, innanzi al TAR Bari, che evidenziano la circostanza che l’ASL, nonostante il depotenziamento dell’Ospedale di Nardò disposto dalla Regione, ha di recente appaltato lavori, dell’importo di quasi 3 milioni di euro, finalizzati all’ottenimento del certificato di prevenzione incendi per i reparti di cui è stata disposta la soppressione. Sono stati, altresì, depositati i progetti dei lavori approvati dall’ASL, i reparti oggetto di intervento ed il cronoprogramma degli stessi lavori, il cui termine di ultimazione è stabilito nel gennaio 2012.
Si attende con fiducia, quindi, l’esito dell’udienza innanzi al Consiglio di Stato.
29.07.2011 Roberto Filograna (Pres. Com. Civ. “Spes Civium”)