L’altra sera nell’ascoltare tutte quelle sirene che arrivavano nei presi di casa mia, il cuore mi diceva che qualcosa di brutto era accaduto, dopo qualche minuto la mia ansia ha trovato una amara risposta, era accaduto un bruttissimo incidente stradale,
due giovanissimi in fin di vita, che di li a poco non ce la faranno e altre 5 persone ferite, coinvolgendo 3 auto che in futuro serviranno solo allo sfascia carrozze.
Nel sopraggiungere delle notizie, purtroppo sempre più sconfortanti per l’accaduto, la mia rabbia aumentava notevolmente, perché a nulla valeva il nostro lavoro di sensibilizzazione, quando poi a morire sono sempre i giovanissimi, questi ultimi non riescono a capire che i genitori fanno tanti sacrifici per tirarli su, educarli amarli ed infine aiutarli a conseguire un documento importantissimo( la patente di guida) che li renderà autonomi nella vita per spostarsi da un luogo ad un altro senza dipendere da nessuno, ma quando invece di contro loro ricambiano questi sacrifici con la perdita della loro vita non solo distruggono la loro esistenza ma cancelleranno per sempre il sorriso dai volti dei loro genitori, consegnandoli per sempre un triste bagaglio di disperazione che solo la fine della loro esistenza cancellerà supportato da un grande e tenebroso rimorso quello di aver forse sbagliato qualcosa.
Alle loro mamme e ai loro papà, adesso resterà per sempre una sola domanda dove hanno sbagliato, chiedendosi per sempre tanti se e tanti ma, come del resto
A me invece la rabbia di cercare di entrare nel cuore e nella mente di tanta gente soprattutto ai giovani, ma non mi sento ascoltato e per questo ogni volta che un ragazzo se ne va mi viene voglia di mollare tutto e non parlare più, ma purtroppo è un lusso che non posso permettermi almeno fino a quando non ci sarà un’altra persona capace e coraggiosa di abbracciare questa causa.
Ai miei cari amici Franco e Roberto genitori di Marco e Antonio, oggi non ho avuto il coraggio di venire in chiesa per portarvi il mio conforto, ma assistere inerme alla vostra disperazione mi avrebbe fatto stare ancora più male, ma dalla mia casa prego per voi che il Signore vi dia la forza di superare questo momento, solo abbracciandovi alla fede divina e alla preghiera continuerete a sentire il calore dei vostri figli, che mai sono andati via da voi.
Un fraterno abbraccio
Ps
Piccola nota per gli amministratori
Certo è che se ci fosse qualche lampione in più in tutte quelle zone ad alto rischio, con tante strade che si affacciano sulla SP forse si vedrebbe meglio il pericolo, non vi pare?
L’arteria che collega Nardò alla SP 101 insegna, dalla morte di mio figlio accaduto su quella strada mi sono attivato per farla illuminare e da quel giorno li non accadono più incidenti e non è morto più nessuno, sarà un caso? Non credo proprio!
Adesso quanto costerà alla comunità questo incidente? Se questi soldi venissero impiegati in servizi sulle strade non risparmieremmo forse moltissimi euro, senza contare il danno della vita dell’essere umano che non ha ne mai avrà un prezzo risarcitorio.
Walter GABELLONE presidente Assoc. ACdV. Per le vittime della strada.