Su iniziativa del consigliere comunale di Futuro e Libertà per l’Italia, Pippi Mellone, la minoranza chiede al neopresidente del consiglio comunale, in base all’art.20 del regolamento consiliare, la convocazione di un consiglio comunale monotematico,
pubblico e aperto agli interventi di associazioni, comitati, movimenti ed esperti sul tema: “Ospedale S. Giuseppe Sambiasi. Quale futuro per la salute dei neritini?” Ma la vera notizia è la richiesta della minoranza: “al consiglio comunale partecipi e intervenga anche il presidente della Regione Nichi Vendola!”
La richiesta è sottoscritta oltre che dal consigliere Pippi Mellone, da Giancarlo De Pascalis del Polo Neritino, Oronzo Capoti di Nuovocorso per Nardò, Paolo Maccagnano di Noi x Nardò, Mirella Bianco e Alessandro Presta de La Puglia prima di tutto, Cesare Dell’Angelo Custode del Popolo della Libertà e da Antonella Bruno del centrodestra. Una richiesta che arriva forte e compatta, quindi, dalla minoranza, ben oltre la misura richiesta dalla legge del 20% del consiglio.
Entro 20 giorni il presidente del consiglio comunale dovrà obbligatoriamente convocare l’assise con l’ordine del giorno richiesto dall’opposizione e invitare il leader di Sel.
“Riteniamo sia più che mai opportuno che il presidente Vendola venga di persona a Nardò a spiegare ai neritini il suo piano di riordino e la scientifica distruzione di quel che resta del nostro nosocomio. Al tempo stesso vorremmo avere l’opportunità di illustrargli la nostra idea alternativa di politica sanitaria. Nardò – ricorda Pippi Mellone – è sempre stata una piazza che ha premiato elettoralmente il presidente Vendola. Venga quindi a Nardò a spiegare, anche ai suoi tanti elettori, le sue scelte per noi incomprensibili. Visto che non è la sua parte politica, il sindaco Risi (che dice d’essere suo amico) o i rappresentanti locali del suo partito ad invitarlo lo facciamo Noi!
Venga ad ascoltare l’umore della gente e qualche proposta che magari reputerà interessante! Nardò non è solo una riserva di consensi ma una comunità con necessità e bisogni. Ci auguriamo che stavolta non declini l’invito inviando suoi ambasciatori. Si faccia alfiere di quella politica del dialogo e della concertazione di cui dice d’essere l’ideatore-praticante. Lo aspettiamo a Nardò, sperando non sia troppo occupato a Roma a costruire la sua discesa in campo”.