La vocazione nomade di «Streamfest» trova nella quinta edizione del festival ecodigitale diretto da Andrea Mi, la sua espressione più pregnante con cinque appuntamenti dislocati in siti differenti. «Digital Food» è il titolo dell’edizione 2011 che segue alle precedenti, attente alla sostenibilità multimediale,
alle energie rinnovabili e all’acqua, proponendosi l’esplorazione dell’alimentazione nell’era digitale. Infatti, il cartellone s’inaugura domenica alle 21 (ingresso gratuito) nel Teatro Romano di Lecce con una produzione esclusiva del festival, Just like Honey, affidata al gastrofilosofo Donpasta e ai videoartisti Influx. Star musicali della serata sono Ad Bourke, guru del future funk internazionale, e Master of Ribongia, protagonista della scena elettronica di Sydney. Lunedì, al Parco Gondar di Gallipoli (ingresso 25 euro), Miss Kittin e We Love promettono una notte di suoni e immagini dal futuro, mentre dal giorno successivo «Streamfest» approda a Galatina per una tre giorni che s’inaugura negli spazi della Fiera (con ingresso da 15 euro, in prevendita), dove si esibiranno i campioni del clubbing contemporaneo, da Jeff Mills a Sasha Funke a Dj Food, quest’ultimo direttore artistico dell’etichetta Ninja Tunes, «vangelo» per gli appassionati di elettronica.
Il 10 e l’11 agosto, il centro storico di Galatina celebra «Streamfest» con due serate gratuite in un percorso multisensoriale che comincia con le installazioni dei collettivi artistici The Fooders e Arabeschi di Latte (che approfondiscono i legami tra il cibo e le altre arti), il progetto tra workshop e performance Musica da cucina, di Fabio Bonelli, che parte dai suoni della cucina per ricavarne inusuali melodie elettroacustiche, e la musica dei salentini Insintesi, che rilegge le radici della musica popolare in chiave dub. In cartellone, sempre a Galatina, il sassofonista Raffaele Casarano, il visual artist Hermes Mangialardo e i documentari sui controversi aspetti dell’industria alimentare di Rupert Murray (The end of the Line, il 10) e di Nikolaus Geyrhalter (Our daily bread, l’11). Il 19 agosto, infine, il festival ecodigitale trova riparo (e conclusione) negli spazi del complesso medioevale di Torcito, dove Cesare Dell’Anna propone una versione inedita del suo Tarantavirus.(tratto da CdS)
La vocazione nomade di «Streamfest» trova nella quinta edizione del festival ecodigitale diretto da Andrea Mi, la sua espressione più pregnante con cinque appuntamenti dislocati in siti differenti. «Digital Food» è il titolo dell’edizione 2011 che segue alle precedenti, attente alla sostenibilità multimediale,
alle energie rinnovabili e all’acqua, proponendosi l’esplorazione dell’alimentazione nell’era digitale. Infatti, il cartellone s’inaugura domenica alle 21 (ingresso gratuito) nel Teatro Romano di Lecce con una produzione esclusiva del festival, Just like Honey, affidata al gastrofilosofo Donpasta e ai videoartisti Influx. Star musicali della serata sono Ad Bourke, guru del future funk internazionale, e Master of Ribongia, protagonista della scena elettronica di Sydney. Lunedì, al Parco Gondar di Gallipoli (ingresso 25 euro), Miss Kittin e We Love promettono una notte di suoni e immagini dal futuro, mentre dal giorno successivo «Streamfest» approda a Galatina per una tre giorni che s’inaugura negli spazi della Fiera (con ingresso da 15 euro, in prevendita), dove si esibiranno i campioni del clubbing contemporaneo, da Jeff Mills a Sasha Funke a Dj Food, quest’ultimo direttore artistico dell’etichetta Ninja Tunes, «vangelo» per gli appassionati di elettronica.
Il 10 e l’11 agosto, il centro storico di Galatina celebra «Streamfest» con due serate gratuite in un percorso multisensoriale che comincia con le installazioni dei collettivi artistici The Fooders e Arabeschi di Latte (che approfondiscono i legami tra il cibo e le altre arti), il progetto tra workshop e performance Musica da cucina, di Fabio Bonelli, che parte dai suoni della cucina per ricavarne inusuali melodie elettroacustiche, e la musica dei salentini Insintesi, che rilegge le radici della musica popolare in chiave dub. In cartellone, sempre a Galatina, il sassofonista Raffaele Casarano, il visual artist Hermes Mangialardo e i documentari sui controversi aspetti dell’industria alimentare di Rupert Murray (The end of the Line, il 10) e di Nikolaus Geyrhalter (Our daily bread, l’11). Il 19 agosto, infine, il festival ecodigitale trova riparo (e conclusione) negli spazi del complesso medioevale di Torcito, dove Cesare Dell’Anna propone una versione inedita del suo Tarantavirus.(tratto da CdS)
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