Un primo importante risultato è stato ottenuto ieri mattina, 4 agosto, in seguito al sit-in, davanti alla Prefettura di Lecce, dei braccianti stranieri che lavorano stagionalmente nelle campagne di Nardò e che in questi giorni hanno trovato il coraggio di ribellarsi alle condizioni indegne in cui lavorano e soggiornano, prendendo coscienza dei propri diritti sindacali e umani. La CGIL e la FLAI Cgil Lecce,

 da sempre al loro fianco in questa difficile lotta, sono state ricevute dal Prefetto insieme a una nutrita delegazione di lavoratori. La delegazione della Cgil era composta da: Salvatore Arnesano Segretario generale Cgil Lecce, Antonella Cazzato Segretaria confederale Cgil Lecce, Antonio Gagliardi Segretario generale Flai Cgil Lecce, Tesfai Zemariam Coordinatore regionale immigrati Cgil Puglia. La CGIL ha da tempo proposto a Provincia e Prefetto una piattaforma che preveda il collocamento dei lavoratori migranti stagionali in agricoltura attraverso i Centri per l’impiego tramite liste di prenotazione, unica forma per contrastare il caporalato.

 Per il centro Boncuri avevamo segnalato la necessità di uno sportello per il collocamento direttamente nel Centro, oltre che adeguate risorse che potessero garantire un soggiorno e una permanenza dignitosi a tutti i lavoratori. Il coraggio dei lavoratori a ribellarsi ha portato molti di loro a presentare formale denuncia ai commissariati di Polizia di Stato e Carabinieri contro i caporali: un atto di grande forza che tuttavia mette in pericolo l’incolumità dei lavoratori. Per questo la Cgil ha posto il problema della protezione dei lavoratori denuncianti e ha chiesto alle forze dell’ordine di rendere ancora più stringente la loro vigilanza e presenza sui campi. I lavoratori rivendicano: il collocamento diretto e l’aumento del corrispettivo per ogni cassone di pomodori: 6 euro per i pomodori grandi e 10 per quelli piccoli (in corrispondenza con gli importi previsti dal contratto provinciale per il settore agro industriale).

Rivendicano i controlli, rivendicano tutele, rivendicano i loro diritti, pretendono il rispetto delle regole dei contratti, della legge, come per tutti gli altri lavoratori. Un primo risultato ottenuto oggi è l’impegno da parte dell’assessore alle attività produttive della Provincia di Lecce Salvatore Perrone a convocare un incontro con le parti datoriali per lunedì 8 agosto, come richiesto dalla Cgil, per parlare della piattaforma rivendicativa. Il caporalato è un fenomeno inafferrabile, che vive di clandestinità, che in parte si autoalimenta, e per questo è necessario combatterlo attraverso una legislazione adeguata come previsto nella Proposta di legge presentata da FLAI CGIL e FILLEA CGIL per rendere il caporalato reato penale. Ma occorre anche rendere efficace e applicabile la Legge Regionale n. 28/2006 che disciplina in materia di contrasto al lavoro non regolare.

 Una legge, questa, che attende da tempo strumenti attuativi che rendano esigibili le misure in essa contenuta. Come pure va rilanciata l’idea di costituire le Commissioni tripartite, costituite da parti datoriali rappresentanti dei lavoratori e istituzioni, in seno a tavoli istituzionalmente riconosciuti a livello provinciale e Regionale in grado di verificare la regolarità dei rapporti di lavoro in agricoltura, sollecitando l’incontro tra aziende e lavoratori attraverso i Centri per l’Impiego. Intanto lo sciopero dei lavoratori continua a oltranza, fino a che non cambieranno le loro condizioni di lavoro e di permanenza.(SudNews)

 

 

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