Sento la necessità di affermare la mia delusione circa gli atti che avrebbe dovuto predisporre l’amministrazione comunale in merito alla salvaguardia dell’Ospedale cittadino. Avrebbe dovuto valutare in proprio, quanto invece viene lasciato all’iniziativa del singolo cittadino che, ingiustamente ed inopportunamente, viene gravato da queste incombenze, che spettano ai propri amministratori per mandato elettorale e stipendio.

Ciò sta accadendo per l’ingente lascito perpetuo della famiglia Sambiasi a favore dell’ospedale e di tutti i cittadini di Nardò, sparito nel nulla!!
Sarebbe opportuno che il Sindaco impegnasse l’Ufficio comunale a fare le opportune ricerche nelle visure storiche catastali, per mettere in luce tutti i passaggi di proprietà e gli atti notarili degli immobili, che un tempo erano intestati a favore dell’Ospedale.
Si tratta di centinaia di milioni di euro e la ricerca è semplice e veloce e solo il Comune è autorizzato a farla a causa della legge sulla privacy.
Essendo poi un potenziale utente e sperando nella garanzia della propria salute, ho chiesto ufficialmente ai Sindaci dei Comuni limitrofi di esibire una copia dei Certificati di Agibilità dei loro ospedali e la stessa nota è stata inviata per conoscenza al Sindaco di Nardò (vedi mia nota del 27/07/11, pubblicata).
Tale richiesta avrebbe dovuto farla l’amministrazione comunale di Nardò, visto che è assurdo che debba essere il singolo cittadino ad esporsi, quando amministrazione e Sindaco sono obbligati per mandato elettorale ed a garanzia di tutti i cittadini!

Inoltre, durante le ultime manifestazioni pubbliche (cortei, conferenze stampa, incontri pubblici) a favore dell’Ospedale “S. Giuseppe – Sambiasi” di Nardò, lanciai ufficialmente l’iniziativa di costituire un Comitato Tecnico, composto spontaneamente da tecnici, iscritti ai propri Albi professionali, residenti ed operanti a Nardò, che verificassero la possibilità di ampliare l’ospedale cittadino fino a circa 400-500 posti letto, nello stesso terreno di circa 2 ettari, su cui insiste.
Ciò risultava indispensabile, nella battaglia popolare cittadina, per dimostrare alle Pubbliche Amministrazioni che non è pensabile sperperare ingenti quantità di denaro pubblico per costruire un nuovo ospedale in aperta campagna, in sostituzione degli ospedali di Nardò, Copertino e Galatina, quando invece è possibile ampliare uno esistente che, già oggi, si presenta in condizioni ottime, quasi a norma e che può usufruire da subito, così com’è, di circa 200 posti letto. La stessa opportunità non è offerta dagli ospedali di Copertino e Galatina, ma neppure da quello di Gallipoli, che versano in condizioni strutturali e di sicurezza alquanto rischiosi.
Con la presente nota informo tutti, anche e soprattutto le pubbliche amministrazioni, che il Comitato Tecnico si è costituito, è all’opera da circa due mesi e proprio in questi giorni, nonostante le vacanze di ferragosto, ha intensificato il suo lavoro che sta giungendo ormai al termine.
Posso, intanto, anticipare che a breve verranno resi pubblici i nomi dei tecnici che hanno prestato, gratuitamente, la propria competenza professionale, in questa opera meritoria a favore della città. Verrà inoltre presentato pubblicamente, in conferenza stampa, il lavoro compiuto nella redazione di questo studio di fattibilità, che darà l’idea a tutti i cittadini di quello che è ancora possibile realizzare, come ampliamento dell’Ospedale esistente. Non è questa l’occasione per anticipare altro, ma posso affermare con certezza che abbiamo dimostrato tecnicamente la sistemazione di un ampliamento di ben oltre i 400 posti letto, di cui l’amministrazione regionale avrebbe bisogno, in una struttura ammodernata e dotata di tutti i servizi sanitari e logistici attuali.

Riassumendo, gli argomenti più importanti che riguardano l’Ospedale, su cui l’amministrazione comunale dovrebbe battersi e fare la voce grossa in tutte le sedi sono: l’ampliamento dell’Ospedale di Nardò, la ricerca del tesoro sparito su cui manteneva la propria economia (non dimentichiamo che l’ospedale ecclesiastico “Panico” di Tricase, privato, ha oggi oltre 400 posti letto e nessuno si permette di toccarlo!) ed i certificati di agibilità delle strutture ospedaliere limitrofe.
Gli assessori farebbero bene a programmare il futuro della città, anziché andare in giro a consegnare giubbini catarifrangenti, donati da una ditta privata, o a fregiarsi di avere ottenuto i “pronto soccorso” estivi con sola autoambulanza e senza medico (atto dovuto dalla direzione sanitaria regionale).
Non seguite la sfacciata e miserabile occasione di pubblicità per non perdere il vostro esiguo consenso popolare, ma lavorate per i grossi ed importanti problemi della città, fra cui quello dell’ospedale cittadino.
Fino ad ora non abbiamo ancora visto e sentito nulla, da parte vostra!!

DIFENDIAMO IL NOSTRO TERRITORIO
FRANCESCO ANTICO

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