Costituiscono un patrimonio ambientale e culturale da custodire e valorizzare. Per questo la Regione Puglia ha deciso di salvaguardarli. Parliamo dei muretti a secco, patrimonio del territorio regionale e salentino, identità e memoria del lavoro nei campi e della cultura delle nostre tradizioni.
Già nel 2009 via Capruzzi pubblicò un bando per la rivalutazione di questo importante tratto identitario della terra pugliese, ma nei fatti non partì mai per mancanza di norme attuative. A distanza di due anni ci ha riprovato pubblicando un regolamento che disciplina i progetti di recupero e le modalità di richiesta del finanziamento: 25 milioni di euro provenienti dai fondi del Programma di sviluppo rurale 2007/2013 Misura 216 – Azione 1.
L’intervento mira a salvaguardare e migliorare il paesaggio agrario e a conservare elementi naturali e seminaturali in grado di promuovere il mantenimento delle capacità di autoregolazione degli ecosistemi agricoli regionali. Rigide le regole per il recupero: le pietre utilizzate per il ripristino devono essere del luogo e di piccole dimensioni, i muretti non devono essere costruiti ex novo ma recuperati sia nella forma sia nella linea originale senza eliminare la vegetazione che cresce al suo interno e senza aggiungere malta o altro materiale cementizio. Condizione imprescindibile è che nei muretti siano previsti dei varchi per il passaggio dei piccoli animali. Riceveranno il finanziamento solo gli interventi sui muretti che ricadono in territorio pugliese e che si estendano per almeno 200 metri lineari e 100 metri cubi di volume. E’ finanziabile anche il 100% del costo totale sostenuto fino ad un massimo di 100mila euro a patto che i lavori di ripristino vengano terminati entro due anni della comunicazione dell’ammissibilità al finanziamento. (tratto da CdS)