Nei giorni scorsi, dopo il crollo di un vecchio rudere costruito a due passi dalla spiaggetta del Frascone e situato proprio all’interno dell’area di scavi archeologici che sta effettuando l’Università del Salento, si è avuta notizia che gli assessorati preposti, in particolare quello all’ambiente,
sarebbero al lavoro perché su quella struttura vi sarebbe un ambizioso progetto finalizzato ad impiantare in quell’area un osservatorio per assistere le tartarughe marine durante la deposizione e successiva schiusa delle uova.
Non è mia intenzione entrare nel merito del progetto, viste anche le pochissime informazioni su di esso, ma voglio esprimere tutta la mia perplessità circa la individuazione del sito dal momento che si tratta di un’area sottoposta alle più rigide misure vincolistiche per l’eccezionalità delle emergenze naturalistiche, paesaggistiche, ed archeologiche in essa ricomprese, basti pensare che ricade nella “zona A” dell’Area Marina Protetta (quella per intenderci di massima tutela), che inficerebbero, a mio avviso, la fattibilità del progetto stesso.
Questo senza contare naturalmente che tale iniziativa interferirebbe con le attività di scavo archeologico del Frascone condotte dall’ottima Prof. Rita Auriemma e dai suoi studenti, su cui molto ha creduto il Comune di Nardò fin dal 2008, tanto da vedersi finanziato un progetto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, denominato: “Il Paesaggio come Museo: archeologia della fascia costiera ricompresa nel Parco Naturale Regionale di Portoselvaggio – Palude del Capitano”, in partenariato con l’Università del Salento.
Le attività di valorizzazione degli aspetti archeologici del Parco mirano in particolare alla conoscenza e valorizzazione del territorio – promozione del turismo; all’educazione storico – ambientale; all’istituzione di un “laboratorio permanente di formazione ed educazione ambientale e culturale”.
L’auspicio, quindi, è che l’amministrazione comunale continui a perseguire gli obiettivi di tutela, salvaguardia e valorizzazione di quell’area, già intrapresi con gli interventi realizzati negli anni scorsi, soprattutto grazie ai numerosi finanziamenti intercettati.
Mino Natalizio
Noi X Nardò