Assemblea diocesana a Casarano (Le), martedì 13 settembre 2011, Palasport Centro Congressi Euroitalia, ore 18.00. Parte il nuovo anno pastorale per la Diocesi di Nardò-Gallipoli con i suoi 212.000 fedeli, distribuiti nelle 70 parrocchie dei 18 Comuni del territorio diocesano. 

Alle ore 18 di martedì 13 settembre, nel Palasport del Centro Congressi Euroitalia in Casarano (Le), il Vescovo Mons. Domenico Caliandro consegnerà alla comunità diocesana il libretto di programmazione contenente le indicazioni pastorali del Vescovo, il calendario degli appuntamenti e i testi per la riflessione nelle parrocchie e associazioni ecclesiali. Quest’anno la Diocesi continua a fissare la sua attenzione sull’identità e la missione della famiglia cristiana nell’oggi della Chiesa e della società civile. Il convegno di apertura del nuovo anno pastorale 2011-2012 ha come titolo: “La carità di Cristo ci possiede” (2 Cor 5,14) – La famiglia cristiana: comunità della tenerezza e segno di speranza per la Chiesa e il mondo.
 All’assemblea diocesana sono attesi circa 500 delegati, rappresentanti le diverse realtà pastorali: sacerdoti, diaconi, religiosi e consacrate, membri dei Consigli pastorali, responsabili delle aggregazioni ecclesiali, catechisti, educatori ed insegnanti di religione. Interverrà il Prof. Mons. Carlo Rocchetta, teologo molto conosciuto in Italia, socio fondatore della Società Italiana per la ricerca teologica (SIRT) e dell’Accademia internazionale di spiritualità matrimoniale.
 Scrive il Vescovo Mons. Caliandro nella sua lettera alla diocesi: «La famiglia come “comunità di tenerezza” rimanda a Dio, allo stesso modo in cui il sentimento naturale della tenerezza, presente in ogni essere umano, uomo o donna, sgorga da Dio-Tenerezza e su di Lui si fonda. Il riferire a Dio l’esperienza  della tenerezza preserva la coppia e la famiglia dal fragile fluttuare degli stati d’animo o dalle emozioni passeggere. Il nucleo famigliare si costruisce sulla roccia di questa Divina Tenerezza (…)E’ quanto mai urgente che ciascuna parrocchia si riscopra come “famiglia di famiglie” e valuti come considerare i nuclei famigliari presenti sul territorio non solo come destinatari di proposte ma soggetti centrali della vita ecclesiale, grembo vitale di educazione alla fede e cellula fondante e ineguagliabile della vita sociale. Senza il coinvolgimento delle famiglie le comunità non saranno mai pienamente lo spazio in cui si può sperimentare il fascino coinvolgente dell’amore che unisce le tre divine Persone. Per questo motivo, in ogni consiglio pastorale parrocchiale ci sia la presenza di alcuni sposi; si consolidino sempre di più i gruppi delle coppie, i quali devono diventare dei modelli di riferimento anche per le coppie in difficoltà, oltre che aprirsi al servizio verso i fidanzati che si preparano al matrimonio e ai genitori che chiedono il battesimo per i figli e verso le famiglie segnate da gravi difficoltà, disabilità e sofferenze».

Nardò, 10 settembre  2011
   
       Don Vincenzo VIVA
       Ufficio Comunicazioni Sociali

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