E’ stato presentato in conferenza stampa lo schema di disegno di legge con il quale si definisce il tributo per il conferimento dei rifiuti in discarica, la cosiddetta “ecotassa”

 e un atto di indirizzo per il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata, approvati ieri in Giunta.

“Ci siamo resi conto – ha detto Nicastro – che le tariffe erano troppo basse per i comuni non virtuosi per la raccolta differenziata e abbiamo individuato dei criteri di efficientamento in modo da far adeguare i contratti di servizio dei comuni e elevare la qualità della raccolta dell’umido e degli imballaggi, introducendo criteri di monitoraggio della raccolta”.

Dal momento dell’approvazione della legge (che ora passa al Consiglio per la discussione in commissione e all’Aula) insomma cambiano i criteri per l’ecotassa che i Comuni versano alle discariche all’atto dello sversamento e che ha riflessi sulla Tarsu, la tassa rifiuti urbani che viene pagata dai cittadini ai Comuni.

La manovra avrà effetti fiscali rilevanti per i cittadini, con saldo però pari per le entrate. In particolare le nuove aliquote dal primo gennaio 2013 passerebbero da 0,0150 euro per kg (per i rifiuti solidi urbani non differenziati) a 0,02582 euro per chilogrammo. Si tratta però di tariffe massime per i comuni che non rispettano i quattro indicatori di efficienza previsti dal disegno di legge: l’adeguamento dei contratti di servizio che non raggiungono le percentuali previste di raccolta differenziata, l’elevata qualità della frazione organica raccolta, l’elevata qualità della raccolta imballaggi e l’elevata qualità del sistema di monitoraggio e controllo della raccolta differenziata.

 I comuni che non raggiungeranno il 30% di raccolta differenziata pagheranno il massimo (25,82 euro a tonnellata), chi si assesterà dal 30 al 40% con un solo indicatore di qualità pagherà 22,59 euro a tonnellata, chi rispetterà due indicatori pagherà 19,77 euro. A quota superiore del 40% di differenziata, l’aliquota passa a 11,62 euro a tonnellata.

Con tre indicatori di qualità, sempre oltre il 40%, si pagheranno soli 5,8 euro. Al raggiungimento del 60% e con tutti gli indicatori a posto, si pagherà solo 2,9 euro a tonnellata: con un risparmio notevole per i comuni e quindi per i cittadini virtuosi. “Ci sarà quindi un fondo – ha proseguito Nicastro – che premia i comuni virtuosi, trasferendovi risorse prese dai comuni non in regola.

L’atto di indirizzo che abbiamo approvato prevede inoltre il commissariamento per gli Ato che presentino criticità nella gestione della differenziata, ad oggi ferma a poco più del 20% in tutta la Regione.

 In tutta la regione infatti solo un terzo dei 250 comuni ha presentato progetti per la differenziata spinta: ci spiace, ma nonostante le ingenti risorse messe a disposizione del territorio, sono ancora troppo pochi i progetti esecutivi. La differenziata è come i matrimoni: non si fa con i fichi secchi e con questo provvedimento ci mettiamo al riparo dei rilievi della corte dei conti sulla troppo bassa tariffa per i comuni non virtuosi”.

L’assessore Pelillo ha dichiarato che “la Regione spinge sulla raccolta differenziata, cerca i cambio di passo e per farlo, muove la leva fiscale.

 

Abbiamo messo a disposizione prima ingenti risorse, che però finora sono state insufficientemente utilizzate. E allora parte la leva fiscale: ci sarà un sistema premiale e incentivante per i comuni virtuosi che sostanzialmente si vedranno azzerata l’ecotassa e di converso anche la Tarsu. La tariffa sarà più alta per i comuni meno efficaci e meno attivi. Lo spazio temporale del DDL è fino al primo gennaio 2013 perché il sistema ha bisogno di un monitoraggio intermedio per Ato e Comuni, in modo da poter applicare le nuove aliquote con certezza”.

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