Il servizio pubblico in ginocchio, l’utenza stremata ma solidale con i dipendenti dell’ufficio Inps di Nardò che oggi ha visto il compimento della sua “giornata ideale”.
Ho raccolto le proteste, mai così convinte, dei patronati, sindacati e semplici cittadini che ieri mattina hanno tentato, invano, di usufruire dei servizi dell’agenzia Inps di via Bovio. Nonostante l’abnegazione del personale, infatti, che ha tentato in tutti i modi di venire incontro alle richieste, appare inutile anche solo riuscire a lavorare per mezz’ora.
La luce elettrica, infatti, va e viene ogni quarto d’ora, i fotocopiatori non funzionano, le stampanti non hanno toner, spesso manca la carta e la cancelleria con i dipendenti che portano da casa il materiale per poter dare un servizio che si possa definire tale. Nonostante ciò il personale non viene encomiato ma vessato! Non comprendevo, sul momento, perchè in ogni stanza – anche quella destinata all’incontro con il pubblico – vi fossero ventilatori accesi in ogni angolo. Ho appreso, grazie alla cortesia di un rappresentante di patronato, confermata poi da informazioni acquisite sul posto, che da ben due mesi i condizionatori d’aria sono fuori servizio e la “grande” Inps non è in grado di riparare l’impianto.
Due mesi durante i quali i dipendenti hanno dovuto lavorare, soprattutto nelle prime ore del pomeriggio e della tarda mattinata, in stanze esposte al sole e con oltre quaranta gradi di temperatura. Ovviamente ci sono stati diversi malori, con ricorsi al pronto soccorso e agitazioni del personale che non hanno comportato alcun esito. Il paradosso, inoltre, è che alcuni dipendenti – pare siano diversi – hanno accumulato enormi ritardi nell’orario di lavoro perchè sono stati costretti a “staccare” prima pur di non dover rimanere nella hall che, ad una certa ora, diventa un forno crematorio. Decine sono le persone che sostano all’esterno della struttura di via Bovio pur di non rimanere più di pochi minuti dentro gli uffici.
I dipendenti sono ai minimi termini e concludono l’orario di sportello in un bagno di sudore. Tanti coloro che stanno preferendo farsi le “ferie fuori stagione” pur di non sottoporsi a questo stress. Rivolgo un appello accorato al presidente nazionale dell’Inps Mastrapasqua attraverso i miei vertici di partito: i servizi pubblici sono già pochi ma la richiesta di ascolto è tanta. Un ufficio prestigioso come l’Inps non può ridursi in questo stato perchè è una risorsa fondamentale per un territorio che ha bisogno di assistenza su temi come la disoccupazione, le maternità, le malattie, i servizi pensionistici e previdenziali.
Ci vuole attenzione verso le fasce deboli e un lavoro prezioso, come quello svolto dall’ufficio neritino, non può essere vanificato dall’inconcludenza di chi deve dare l’ordine di riparare un condizionatore d’aria! Formalmente, dunque, impegnerò la Provincia di Lecce e i vertici del mio partito perchè tutti i disservizi vengano risolti e perchè l’ufficio neretino goda di quella attenzione che merita. (Fonte SudNews)