Questo Consiglio è stato voluto e fortemente richiesto dall’opposizione consiliare per fare finalmente chiarezza sul destino del S. Giuseppe Sambiasi.
Salutando e ringraziando i presenti non posso fare a meno di notare gli assenti, uno su tutti il Presidente della Regione e leader di Sel, Nichi Vendola, e in subordine quella dell’assessore regionale alla sanità Fiore.
Abbiamo atteso a lungo per questo consiglio aspettando terminassero le vacanze di Vendola e Fiore. Al termine delle lunghe vacanze i Signori di viale Capruzzi hanno dato la loro indisponibilità a venire a Nardò e confrontarsi con i neretini e i loro rappresentanti. Sono, insomma, indisponibili ad ascoltarci!
Oggi con l’assenza di Vendola e Fiore è chiaro il disinteresse della Regione Puglia per Nardò e i suoi abitanti ed è altresì chiaro quanto tengano in considerazione l’amministrazione guidata da Marcello Risi.
Peccato, però, che Risi e la sua maggioranza in campagna elettorale avessero promesso la riapertura del S. Giuseppe Sambiasi e oggi, dopo la chiusura e lo smantellamento dell’ultima sala operatoria di Chirurgia, dovrebbero sentire tutta la vergogna per bugie così clamorose.
E’ chiara quindi le debolezza politica della giunta Risi, oggi più che mai. Dopo una campagna elettorale in cui ci avevate propinato un video-spot di Nichi in piazza e ce lo avevate descritto come vostro caro amico, promettendo di interloquire con lui per evitare la chiusura del Sambiasi, ci ritroviamo oggi a constare la morte clinica del nostro ospedale.
Nella sua squadra inoltre, caro Sindaco, è bene ricordarlo siede anche Sel, il partito di Vendola, e io oggi pubblicamente rinnovo l’invito fatto a mezzo stampa ai due rappresentanti locali di Sel: lasciate il vostro partito, dimostrate il vostro dissenso per scelte così penalizzanti per Nardò! Siamo prima di tutto neretini!
Le “letterine” pubblicate in questi giorni non sono sufficienti per ripulire le vostre coscienze dopo promesse elettorali fantasmagoriche. La proposta redatta dal consigliere Luci è condivisibile nella sostanza ma ritengo che oggi siano necessari distinguo politici.
Nel merito l’ospedale unico intercomunale appare come una prospettiva di lungo, lunghissimo periodo buona per tenere a bada il popolo.
Ma la salute dei neretini merita certezze non speranze!
Voi, componenti di questa maggioranza “Arlecchino”, state giocando con la salute dei neretini!
Oggi appare abissale la distanza tra un presidente della Regione come Vendola, che ignora Nardò e i neretini, e un ex-presidente come Fitto, da cui pure mi separa un abisso ideologico e politico, che nel 2005 venne a Nardò a prendere sputi e insulti. Sputi e insulti meritati, sia chiaro.
Un presidente, Fitto, che venne ad ascoltare i neretini e a spiegare il futuro del S. Giuseppe Sambiasi.
E il vostro Vendola dov’è? Dov’è il maestro del dialogo e della concertazione?
Dov’è colui che a Nardò ha raccolto 10.600 voti indispensabili per vincere?
Dov’è colui con cui fate foto-ricordo e a cui scrivete letterine?
Sono tutte precisazioni necessarie le mie, davanti a chi è abituato come voi, sindaco Risi, a propinare bugie ai neretini.
Tornando al merito, in questo consiglio abbiamo la fortuna di avere tanti esperti e tecnici della sanità, dai consiglieri Bianco, Bruno, Maccagnano e Capoti dell’opposizione e De Trane, My e Luci della maggioranza, tecnici con cui ho avuto modo di lavorare nel gruppo di studio in questi giorni.
Io, da semplice cittadino, vorrei porre qualche domanda al direttore generale Valdo Mellone, domande che tutti i neretini vorrebbero fargli:
1) che fine farà il S. Giuseppe Sambiasi, si parla di una “casa della salute” al suo posto. Cosa si intende per “casa della salute”? Se è un insieme di ambulatori, allora Le dico, non ne abbiamo bisogno!
2) Che senso ha continuare ad investire su una struttura, una delle poche in regola, se il 31 dicembre 2012 chiuderà? Altri 3 milioni di euro sono stati spesi infatti per l’ala retrostante la struttura.
3) Vendola e Fiore hanno dato il via alla chiusura di altri 10 ospedali. Cosa sorgerà al loro posto?
4) Nardò serviva un’utenza di 50.000 abitanti, chi soddisferà il bisogno di salute di questa numerosa utenza. Si parla di Copertino, ma Copertino è in grado di farlo?
A queste domande voglio accompagnare una proposta molto semplice che ho elaborato con un caro amico, il Dott. Antonio Dell’Anna, medico anestesista, intervenuto più volte negli ultimi mesi ad illustrare la sua idea di sanità.
La proposta che voglio illustrarVi, sapendo che Lei caro direttore è mero esecutore di scelte altrui, si articola in tre punti:
1) un pronto soccorso efficiente e aperto 24 ore su 24;
2) la presenza di un anestesista, di servizi di radiologia e di chimica clinica;
3) la presenza dei c.d. reparti di Medicina e Chirurgia e 40 posti letto in tutto per ricoveri di 24-48 ore al massimo.
Credo siano proposte di buon senso, anche nell’ottica della razionalizzazione della spesa, in un momento come questo di così grave crisi economica. Questa è la linea Maginot dietro cui non arretrare per garantire davvero la salute dei neretini andando oltre le Vostre fantasmagoriche promesse elettorali.
Propongo che il gettone di presenza di questo consiglio, che si sta rivelando inutile alla luce delle illustri assenze, venga devoluto alla FIDAS di Nardò, da sempre impegnata in prima linea in difesa della salute dei neretini.
Chiudo con una promessa che è anche una minaccia, al primo morto sentitevi tutti direttamente responsabili, esponenti politici regionali di centrodestra per il piano del 2005 prima, e di centrosinistra per il piano del 2010 di Vendola.
A Nardò, infatti, non si nascerà più per colpa di Fitto, ma purtroppo moriranno in tanti per colpa di Vendola!
Pippi Mellone
consigliere comunale
Futuro e Libertà per l’Italia