Trecento scuole a rischio chiusura. Secondo quanto stabilito dal decreto legge approvato nel luglio scorso, non dovranno più esistere istituti con meno di 1000 alunni. In Puglia quindi tutte le scuole dovranno essere «comprensive» (includere materna, elementare, media): questo comporterà inevitabilmente la soppressione,

 prima solo amministrativa e poi effettiva, di istituti con una popolazione studentesca bassa. Ci sono in Puglia 18 scuole con meno di 300 alunni, 180 con meno di 500 e 125 con meno di 1000, per un totale di 323. L’assessora «Abbiamo già cominciato ad incontrare gli assessori provinciali e comunali – spiega l’assessora regionale al Diritto allo studio, Alba Sasso – perché questa scelta che dovremo applicare per forza, non vogliamo effettuarla senza conoscere davvero il territorio». La Regione vuole evitare che si presentino situazioni come quelle della Liguria, dove un solo dirigente guida 17 plessi.

«In Puglia – prosegue Sasso – ci sono tante piccole scuole che sono dei veri e propri presidi della legalità. Togliendo l’autonomia, le famiglie pian piano cominceranno a scegliere altri centri e quelle scuole scompariranno a poco a poco. C’è poi il problema del trasporto: ci hanno tagliato i fondi. Come faremo a garantire gli spostamenti ai ragazzi?. Quel decreto l’abbiamo quindi impugnato alla Corte Costituzionale». Per la dirigente dell’Ufficio regionale Lucrezia Stellacci, «la nostra rete scolastica presenta molti buchi ed io sono per gl i istituti comprensivi, purché le scelte vengano fatte con competenza e attenzione».

Il nuovo piano di ridimensionamento dovrà essere presentato entro dicembre. Ieri la Stellacci ha inaugurato l’anno scolastico. In classe si sono seduti, a partire dal 15 settembre, 643mila studenti, 4mila e 747 in meno rispetto allo scorso anno. Resta alto il rapporto alunni/classe, con una media di 23 contro il dato nazionale che è di 22. «Oggi abbiamo voluto presentare il sistema scolastico regionale – prosegue Stellacci – per evidenziare il duro lavoro che ogni anno viene compiuto per assicurare il diritto allo studio». In Puglia ci sono più di 55mila docenti e 16mila Ata. «Proprio sui collaboratori scolastici – prosegue la dirigente – abbiamo deciso di concedere una serie di deroghe, perché in seguito ai tagli, ci sono presidi che non riescono a gestire i plessi con lo scarso personale a disposizione».

 I docenti E poi un annuncio: le riduzioni negli organici sono finite. «Abbiamo affrontato un durissimo triennio – conclude Stellacci – dall’anno prossimo il contingente docenti e Ata non sarà toccato. I tagli sono finiti». Infine, in questi giorni, l’Ufficio regionale sta predisponendo la macchina organizzativa per il concorso da dirigente scolastico: in Puglia hanno fatto domanda 3.942 persone (54 sono stati esclusi). Il 12 ottobre in dieci istituti, divisi in gruppi di 400, gli insegnanti affronteranno la prova per entrare in graduatoria e diventare dirigenti. I posti a disposizione sono solo 236.(Corriere.it)

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