Al segretario provinciale del P.D. Salvatore Capone,Al segretario regionale del P.D. Sergio Blasi.Mi rivolgo ai segretari provinciale e regionale del mio partito per rendere pubblico il malessere e lo sconcerto di tanti cittadini elettori e militanti del P.D., nella certezza di farlo anche a nome di tanti di loro.
Una domanda preliminare: può, il maggior partito dell’opposizione nazionale, decidere, nei fatti, di sparire nella città più grande della provincia di Lecce? E’ quello che accade a Nardò, dopo i risultati elettorali del maggio scorso e le dimissioni di segretaria e presidente.
Un chiarimento: perché avete dato forfait all’indomani della sconfitta della vostra proposta politica a Nardò? C’è una strategia in tutto questo? Tranne che non si tratti di sopire, sopire e ancora sopire, per riapparire come nuovi alla prossima tornata elettorale.
I cittadini elettori a Nardò, non solo si sono indignati col P.D. per la sua inerzia, inconcludenza e totale autoreferenzialità, ma hanno reagito punendolo con un impietoso 7%. Dinanzi a questa indignazione non hanno funzionato neanche le clientele. E questo, per chi le coltiva, è il dato politico più rilevante!
Ritenete che tutto questo sia normale, degno di un partito normale? Non pensate sia stato un errore decisivo omettere di fare, all’indomani della sconfitta, una salutare pubblica riflessione sui reiterati, gravi errori commessi, per assumere decisioni condivise e azioni conseguenti?
Abbiamo scontato e pagato duramente la carenza endemica di un profilo programmatico chiaro e di una strategia, il deficit di adeguata strutturazione interna del partito, la mancanza sistematica del rispetto delle regole, l’incapacità di un vero, radicale rinnovamento nei metodi della politica e nella mentalità di chi la incarna, la difficoltà costante a individuare al proprio interno figure prestigiose e di sicuro impatto da candidare.!
I cittadini ci chiedono che si esca dall’ambiguità e dal tentennamento dinanzi alle proposte politiche e alle alleanze. Ci chiedono che si abbia il coraggio di parlare il linguaggio della verità. E’ perciò tempo di giudizi netti sui comportamenti sbagliati e dannosi per il partito. E soprattutto ci aspettiamo fatti, azioni concrete, percorsi trasparenti e coinvolgimento vero del popolo del P.D.
Certo brucia quel 7% che dice di un elettorato che ha bocciato senza appello i vostri deliberata e le vostre scelte politiche. E tuttavia è da quel 7% che bisognerà ripartire. Ma si vuole ancora implementare e far crescere il P.D. a Nardò? Non lo so. Ovviamente se ci si perderà in chiacchiericci inconcludenti e si continuerà nei soliti giochetti dietro le quinte, non si approderà a nulla. Se ci porremo da subito il problema prioritario, e cioè quello dello stato di salute del partito, dando risposte di senso, sarà possibile pensare di ricominciare. A patto di riuscire a costruire un partito-comunità che possa finalmente vivere una normalità democratica al suo interno.
Come uscire da questo limbo? Queste le mie proposte: convocazione immediata del coordinamento cittadino, che è la sede propria della riflessione e delle decisioni, per individuare al suo interno tre componenti che possano guidare il partito fino all’elezione del segretario, dopo aver aperto il tesseramento pubblico e trasparente.
E’ mia ferma convinzione che la partita politica per battere questa indecente destra berlusconiana si giochi nei singoli territori, comune per comune che, come tanti tasselli messi insieme, potranno far voltare pagina al Paese.
Ecco perché un grande partito come il P.D. non può permettersi di eclissarsi e dare forfait nella seconda città della provincia.
La responsabilità adesso, cari segretari, è tutta vostra.
Rina Calignano
Delegata nazionale e componente del coordinamento cittadino P.D.