L’Osservatorio sulla Città di Nardò, come sempre aveva visto giusto. Già il 15 settembre,proponeva alla redazione dell’ORA WEB la lettera sul futuro di Nardò. Futuro semplice? PROVIAMOCI! Si auspicava un’unione concreta e responsabile per affrontare  le tematiche più importanti della città. O ci si muove responsabilmente tutti insieme, vincendo come squadra o si finisce per perdere individualmente facendo arretrare Nardò più di quanto hanno fatto le ultime disorganizzate amministrazioni. “Operazione verità” o “patto di responsabilità”, da questa situazione se ne esce insieme.

 

 

L’Osservatorio sulla città di Nardò, è nato per riattivare quella sopita coscienza civica, avendo come obiettivo la promozione della conoscenza delle trasformazioni in corso e per avvicinare i cittadini alle sedi delle decisioni pubbliche che riguardano direttamente il loro destino comune. L’aspetto conoscitivo diretto al miglioramento dell’esistenza, assume qui, un carattere prettamente ‘culturale’ che l’Osservatorio sulla città, riconosce (da tempo) come vero spunto di riflessione, capace di creare un nuovo “ecosistema” relazionale (socio/ambientale).

Cercare di aprire spazi alternativi utili al processo di ‘formazione’ individuale nelle relazioni col territorio, è sempre stato lo scopo dell’Osservatorio che ha  proposto da anni e anni, luoghi d’incontro diversificati e ricercato strumenti importanti per l’educazione alla bellezza della nostra zona:

 

http://xoomer.virgilio.it/arch.paoladarpino/Architettura/osservatoriosullacitta.htm

Per questo diventa essenziale, se non determinante, quella maggiore consapevolezza del nostro quotidiano ‘vivibile’, arricchito però, dalla predisposizione alla ‘condivisione’ con l’intera collettività. L’Osservatorio sulla città, consapevole della situazione complessa e oltremodo politicamente frammentata, di fronte alla quale, Nardò dovrà porre le basi e scegliere la strada per il suo futuro, auspica che la nuova stagione politica, sia indirizzata alla responsabilità e alla ferma consapevolezza di possedere un potenziale umano e sociale immenso ed un territorio meraviglioso da ‘regolare’ e, dunque, da far rinascere. Per fare questo, mai come in questo momento, occorre essere uniti, per un grande impegno ed una rinnovata necessaria ‘passione collettiva’ per Nardò, avendo come solo obiettivo il bene comune e l’obbligata costruzione di una dialettica politica trasparente, intelligente e perché no, ‘meritocratica’. Siamo chiamati tutti a moderare i toni ed a riconoscere, nell’avversario, l’interlocutore indispensabile per quella critica costruttiva capace davvero di arricchire e creare spunti, sui quali ‘formare’, alternative valide per la crescita intellettuale della città.

Siamo in una situazione in cui, sarà la sensibilità e la responsabilità politica a scegliere, se affrontare il suo stesso destino, o con acredine (e qui abbiamo tutto da perdere) oppure, con il buon senso, guardando alle ricchezze che dal nostro paesaggio si possono realizzare, magari, comprendendolo meglio, con i modi e con i metodi giusti. La città ha bisogno di ‘regole certe’ e di ‘sogni possibili’ per cui, grande dovrà essere l’impegno della politica e grandi gli ideali dei suoi rappresentanti, ai quali, molti cittadini, guardano con estrema attenzione. Nardò è un tesoro prezioso, ma molto delicato, dal ‘brand’ già definito, si tratta di sviluppare dei programmi di gestione per farlo fruttare, per saperlo amare e quindi preservare. Spero che il dibattito politico, attento e colloquiale, sia capace di operare un’azione di rinnovamento vero e coinvolga, selezionando, quelle sensibilità attente, esistenti qui a Nardò. Non si chiede certo ‘l’indipendenza’ delle voci, ricadremmo, infatti, ancora in personalismi sterili che non hanno idea di cosa sia il ‘fare squadra’, ma di sicuro accerteremo la coesione dei gruppi, insieme all’esistenza di concreti programmi di miglioramento per la città. Mille errori si possono facilmente individuare nell’avversario, se siamo predisposti solo a questo, ma, così, non finiremmo di sprofondare sempre più. Ecco perché, insieme agli errori da sottolineare in rosso, varrà pure la pena proporre spunti di sviluppo e aprire alle speranze di un loro competente superamento.

Certo non dimentichiamo che sulle spalle dei cittadini di Nardò, pesa ancora, una delle stagioni più buie della sua storia e all’orizzonte le nubi non sono luminose, ma tutti insieme, se l’intento è volto al bene comune, possiamo farcela. Allora, da dove iniziare? Partendo dalle cose basilari che le poche immagini, in allegato, vi mostrano. Altre, potete trovarle voi, quando siete in viaggio o, a seconda delle vostre esperienze, cogliendo aspetti possibili per quel ‘futuro semplice’, ma importante per la nostra Nardò. Facciamone una raccolta da proporre alla collettività. Spero vivamente che la classe politica abbia il coraggio di superare gli ostacoli aprendosi all’ascolto e al confronto con la città. Co-progettazione, condivisione e co-operazione dovranno essere di riferimento per una città che deve obbligatoriamente affrontare sfide importanti per il suo futuro. Le idee? Tutte possibili, incontriamoci confrontiamole e discutiamone: “l’arte di saper vedere, continuerà a fare la differenza, credetemi”.

P.Marzano – responsabile dell’ Osservatorio sulla città, Nardò – (Le)

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