Equilibri “precari” di bilancio.L’Amministrazione Comunale si trova ad affrontare il principale problema di chi è tenuto ad amministrare il bene comune: dar di conto alle autorità preposte circa gli equilibri del bilancio economico.
Le casse di Nardò, da tempo, sono tutt’altro che opulente e rigogliose; anzi sono ridotte al lumicino… far quadrare i conti e rispettare il famoso (famigerato!) patto di stabilità significa, quindi, in queste condizioni, ricorrere a sacrifici immani, a scapito del grado di vivibilità della città.
Appare un’ovvietà: minori risultano essere le risorse a disposizione, minori sono le disponibilità economiche per investimenti sul territorio. A questo punto, che fare? Continuare a contrarre debiti su debiti per lasciarli in eredità, in un futuro prossimo, ai cittadini, e tutto questo non già per garantire servizi essenziali ma per permettersi il “superfluo”?
Cittadini che, lo ricordiamo a chi di dovere, devono privarsi del decoro urbano,di servizi e affini pur già pagati con salassi che farebbero impallidire chiunque ma che con santa pazienza tollerano; ovviamente i nostri cari amministratori tutto questo lo sanno molto bene, ma seguono alla lettera il vecchio adagio: “non c’è peggior sordo di chi non voglia sentire”…
“Il potere logora chi non c’è l’ha”
Forse questa massima è stata recepita da chi in politica non vuol proprio rassegnarsi a rispettare il volere sovrano degli elettori e cerca in cuor suo di trovare la chiave di volta per un posto al sole. Come dagli torto? Se il potere logora chi non c’è l’ha è pur vero che noi italiani sappiamo arrangiarci e trovare un accomodamento “innaturale”; per un scranno a palazzo siamo anche disposti a “vendere la mamma”… se vi pare poco.
Risparmi
E’ tempo di tirare la cinghia. Risparmiare sembra essere la parola d’ordine su tutti i fronti, vista la crisi mondiale che attanaglia cittadini e l’istituzioni. Privarsi è la regola, ma non per tutti… ovviamente. C’è chi primeggia in virtù innate per trovare espedienti volti al risparmio e chi non sa nemmeno dove sia relegata la parola risparmio, ostentando una maccheronica e vergognosa opulenza alla faccia di chi si prodiga per un futuro, pulito,ricco e vivibile…
Noi siamo fortunati
Da noi al Sud tutto arriva con trent’anni di ritardo. Quindi c’è tutto il tempo per organizzarsi e trovare il giusto espediente per aggirare le novità… perché in fin dei conti siamo gente del Sud e da noi il tempo và velocemente piano e siamo immuni dal frenetico tram,tram delle “genti del Nord”… dopo tutto noi siamo gente del sud e tutto scivola nel piano inclinato della nostra innata indifferenza anche quando i conti non tornano…