Infatti, dopo le mancate risposte nei termini previsti di numerose interrogazioni; la mancata applicazione della Circolare Esplicativa n. 11 del 06/04/2011 del Ministero dell’Economia e delle Finanze che testualmente recita: “l’autoapplicazione delle sanzioni opera anche nel corso dell’esercizio in cui vi sia chiara evidenza che, alla fine dell’esercizio stesso,
il Patto non sarà rispettato. Più precisamente, in tale circostanza, l’autoapplicazione della sanzione in corso di esercizio si configura come un intervento correttivo e di contenimento che l’Ente, autonomamente, pone in essere per recuperare il prevedibile sforamento del Patto di Stabilità interno evidenziato dalla gestione finanziaria dell’anno.
Peraltro, nei casi in cui la gestione finanziaria presenti un andamento non conforme al saldo programmato, l’Ente deve adottare tutti i provvedimenti correttivi e contenitivi, finalizzati a non aggravare la propria situazione finanziaria”; l’approvazione di delibere con il parere sfavorevole del Dirigente del Settore Finanziario che di fatto hanno aggravato la situazione economica del Comune (per la cui soluzione il sindaco (e non solo lui) aveva, invece, entusiasticamente annunciato l’arrivo di numerosi “super esperti” di cui però, ad oggi nulla è dato sapere); la mancata comunicazione ai capigruppo consiliari con almeno 24 ore di anticipo dell’ODG delle riunioni di Giunta (malgrado il sindaco avesse garantito il rispetto di questa norma regolamentare, rispondendo ad una interrogazione consiliare, di fatto non vi ha mai ottemperato);
il mancato inserimento, nella delibera finanziaria di prossima approvazione, del debito fuori bilancio di circa 1.200.000euro di cui alla sentenza della Suprema Corte d’Appello di Lecce n.17/11, così come, a nostro avviso previsto dalla legge 267/00 e dalla sentenza n.123/2010 della Corte dei Conti, tra l’altro mai portata all’attenzione del Consiglio Comunale, così come previsto dalla stessa Magistratura Contabile; ed altro ancora; stavolta è il turno dell’art.28 dello Statuto Comunale il quale prevede che il sindaco entro 120 giorni decorrenti dalla data del suo insediamento, sentita la giunta, indichi al Consiglio Comunale le linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare durante il mandato politico amministrativo, oltre che prevedere con cadenza semestrale lo stato di attuazione di tali linee.
Ebbene, pur essendo trascorso tale perentorio termine, ad oggi, non risulta convocato il relativo Consiglio Comunale.
Eppure, oltre ai democraticamente eletti rappresentanti del popolo, anche i cittadini che si sono fidati delle promesse elettorali del sindaco hanno il diritto di conoscere se tali impegni vengono rispettati o invece se si trattava dei soliti enfatici annunci da campagna elettorale.
Mino Natalizio
Noi X Nardò