Com’è noto alla S.V., nel corso della riunione tenutasi il 19 settembre 2011, tutti i rappresentanti eletti del Consiglio Comunale di Nardò hanno espresso la unanime volontà di salvare e potenziare l’Ospedale San Giuseppe Sambiasi, condividendo in toto le istanze e le iniziative portate avanti da questo Comitato di Salute civica “Spes Civium”.
Al riguardo si precisa quanto segue:
1. In data 12.07.2011 questo Comitato ha inviato ai sindaci dei comuni di Copertino, Galatina e Gallipoli e, per conoscenza alla S.V., una lettera avente per oggetto “Crisi della sanità salentina prodotta dal Piano di Riordino 2010-2011 e conseguente inadeguatezza e paralisi dei servizi ospedalieri offerti ai nostri concittadini”.
Tale lettera non ha avuto alcuna risposta.
In data 27.07.2011, l’ing. Francesco Antico – membro di questo Comitato – ha inviato una lettera agli stessi Sindaci, (ivi compreso quello di Nardò) e al Comando dei Carabinieri di Nardò, avente per oggetto: “Certificati di agibilità – piano di riordino sanitario”.
Con tale lettera raccomandata l’ing. Francesco Antico faceva espressa richiesta, ai sensi della L. n.241/90 e successive modifiche, di “avere accesso agli atti che riguardano il Certificato di Agibilità delle strutture ospedaliere di Copertino, Galatina e Gallipoli” e richiedeva, altresì, laddove esistente, “se il Certificato di Agibilità è tuttora valido”.
Poiché anche tale istanza è rimasta inevasa, e quindi appare consumato il reato penalmente perseguibile di omissione di atti di ufficio, si chiede alla S.V., in quanto principale garante e responsabile della salute dei suoi concittadini in relazione ai servizi resi ai neretini dai nosocomi di cui sopra, di farsi carico di tutti gli adempimenti di legge previsti dal caso.
2. Per quanto riguarda il ricorso al Consiglio di Stato (n. Reg. Gen. 5794/2011), con il quale l’Amministrazione Comunale di Nardò -pressata dall’opinione pubblica- ha proposto appello avverso l’ordinanza cautelare del TAR Puglia – Bari sez. II, risulta non depositata presso la Cancelleria del Giudice di seconda istanza tutta la documentazione – di fondamentale importanza – allegata al ricorso ad adiuvandum a suo tempo presentato al TAR Puglia da questo Comitato per il tramite dell’avv. Paolo Gaballo di Nardò. Tale mancanza – rilevabile dalla visione della allegata maschera estratta dal sito ufficiale del Consiglio di Stato – potrebbe aver pregiudicato l’esito dell’appello, risolto dallo stesso Consiglio di Stato in modo negativo per la cittadinanza neritina nella Camera di Consiglio del 29 luglio 2011.
In relazione a quanto testè esposto ed in attuazione delle regole di trasparenza che debbono governare la Pubblica Amministrazione, si prega la S.V. di voler accertare le responsabilità del disservizio e di voler fornire i necessari chiarimenti alla cittadinanza neritina che reclama giustamente, a viva voce per il tramite di questo Comitato, il ripristino del proprio Ospedale.
3. Questo Comitato Civico chiede, altresi, alla S.V. di voler dare mandato all’Ufficio Legale Comunale di presentare, con urgenza, al TAR Puglia apposita istanza di prelievo finalizzata ad accelerare, la discussione nel merito del ricorso depositato in data 12.02.2011 (num. Reg. Gen. 244/2011), avverso il Piano di Riordino Ospedaliero della Regione Puglia.
4. In relazione alla proposta di istituire ed attivare un Presidio Territoriale nel Distretto Sociosanitario di Nardò, (così come disegnata dall’attuale dirigenza sanitaria locale e pubblicamente presentata in occasione del recente Consiglio Comunale del 19.09.2011), il Comitato Civico ritiene di dover esprimere parere contrario e pertanto, chiede che tale iniziativa vada assolutamente rigettata perché viziata e contraria agli interessi della cittadinanza nella sua premessa istitutiva, che pone tale Presidio a surroga dell’Ospedale, utilizzandone finanche la struttura logistica e avallando cosi la definitiva scomparsa del nostro nosocomio.
E’ d’uopo ribadire che la “riorganizzazione e la riqualificazione dell’assistenza sanitaria” non può nascere dalla distruzione del pregresso, quando questo rappresenta un servizio sanitario primario e insostituibile soprattutto per una popolazione numerosa così com’ è quella che insiste sul territorio neretino e limitrofo.
Ad avviso di questo Comitato, il Presidio Territoriale sopra prefigurato (che presenta molte lacune e criticità sul piano strettamente organizzativo) potrebbe avere una sua valenza solo se riconsiderato quale offerta aggiuntiva e sinergica di servizi (peraltro per la maggior parte già esistenti), rispetto ad un Ospedale perfettamente funzionante nei suoi reparti di base, con un Pronto Soccorso attivo, una Cardiologia con posti letto e terapia intensiva, una Banca del Sangue e, soprattutto, un Servizio h24 di Anestesia e Rianimazione.
Ma non è cosi.
Alla luce di tutto quanto sopra esposto si invita la S.V., a voler fornire cortese, urgente risposta ai quesiti posti da questo Comitato e di voler provvedere con iniziative concrete a dare un contenuto visibile ed efficace alla volontà espressa di salvaguardare dalla chiusura l’Ospedale S.Giuseppe-Sambiasi di Nardò.
5. Al fine di reperire tutti i documenti conservati nell’Archivio Storico del Comune di Nardò, relativi al “lascito Sambiasi”- soprattutto quelli che si riferiscono al passaggio di gestione dell’Ospedale S.Giuseppe-Sambiasi dall’ECA (Ente Comunale di Assistenza) alla SAUB – si chiede alla S.V. di voler attivare un nucleo operativo comunale e/o di esterni per una ricerca archivistica in tal senso.
Si resta in attesa di un cortese, concreto riscontro.
Distinti saluti.
Nardò, 06.10.2011
Dr. Roberto Filograna
(Pres.Com. Civico “Spes Civium”-Nardò)