Non condividiamo l’ostentata sicurezza del sindaco Marcello Risi a proposito delle delibere sul bilancio. Il parere dei revisori dei conti, così come quello del dirigente del Settore economico-finanziario, restano negativi su tutto l’impiantodelle delibere di variazione del bilancio e della salvaguardia degli equilibri, e farebbero salvi questi ultimi solo nel caso si verificassero determinate circostanze.

 

Ciò significa, in parole povere, che i consiglieri comunali che approveranno il bilancio con il parere negativo dei revisori e del dirigente, che sono già agli atti, risponderanno sin da subito amministrativamente e contabilmente di ogni azione posta in essere dall’Amministrazione e risponderanno anche patrimonialmente se,alla fine dell’anno, non dovesse rientrare lo sforamento del patto di stabilità che, ad oggi, è di oltre 4.600.000 euro.

Insomma l’opposizione dovrebbe fidarsi ciecamente del fatto che Risi e compagni rispetteranno quanto previsto come indispensabile dai revisori, e che troveranno ingenti risorse ad oggi inimmaginabili. Siamo convinti che tale cieca fiducia sarebbe alquanto mal riposta.

Cerchiamo di analizzare in dettaglio la questione. Gli equilibri di bilancio sarebbero salvi solo se venissero rispettate diverse “condizioni future”, il che evidenzia come, ad oggi, gli equilibri non sono rispettati. 

L’intero impianto del bilancio, come sottolineato dai revisori, si fonda su risorse di carattere straordinario (avanzo di amministrazione per € 3.623.360,00) ed aleatorio (vendita degli immobili per € 900.000,00), il che significa una debolezza di carattere strutturale, con la previsione dello sforamento del patto di stabilità di oltre 4.600.000 euro, e questo considerando già incassati gli introiti per le vendite dell’Istituto di Biologia Marina e del terreno in zona Lissandri, che a tutt’oggi non sono ancora avvenute.

Quanto specificatamente agli equilibri di bilancio, questi sarebbero contabilmente rispettati solo a seguito delle “promesse” contenute negli atti e cioè di future entrate per 900.000 euro grazie alle vendite immobiliari, l’impegno a che le spese in conto capitale vengano effettuate solo dopo tali incassi, e che l’impegno delle spese correnti non debba superare l’importo di € 23.554.000,00. Basterebbe andare a guardare i conti dello scorso anno per comprendere come solo le spese correnti siano state di oltre 25.000.000 di euro.

Tutta questa ostentata positività del sindaco, d’altro canto, si basa sul fatto che i debiti fuori bilancio effettivi siano pari a circa 1.900.000 euro mentre, come ormai noto a tutti, esiste una sentenza della Corte d’Appello di Lecce, la n.17 del 2011, che da sola vale 1.200.000 euro, ma ci sono anche tanti altri debiti di cui finora non si è parlato.

Insomma non si tratta di mancato senso di responsabilità se non ci sentiremo di votare le delibere, ma pensiamo che allo stato degli atti ci sia poco da stare tranquilli.

 

Giancarlo De Pascalis

Antonella Bruno

Pippi Mellone

Oronzo Capoti

Cesare Dell’Angelo Custode

Paolo Maccagnano

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