Erogati dalla regione 348.985,78 euro per l’ Assistenza Indiretta Personalizzata nei sei comuni dell’ambito di Nardò .
L’assessore Giuseppe Fracella: “L’attenzione verso i più deboli continua e deve continuare ad essere una delle priorità dell’Amministrazione Comunale”
Approvato dalla Regione Puglia il riparto tra gli ambiti territoriali delle risorse relative al contributo di Assistenza Indiretta Personalizzata – Prima annualità 2010.
L’ammontare totale della somma erogata è di 348.985,78 euro che verrà, poi, ripartita in modo proporzionale tra i sei comuni dell’ambito di Nardò.
Lo ha annunciato, con soddisfazione, l’assessore ai servizi sociali e Presidente del Piano di Zona, Giuseppe Fra cella che spiega come si tratti di una importantissima risorsa 0) per assicurare i servizi sanitari domiciliari anche ai nostri concittadini meno fortunati.
Avranno infatti diritto a percepire i benefits economici le persone che versano in condizioni di non autosufficienza gravissima e/o i loro familiari.
L’Assistenza indiretta personalizzata è un contributo destinato all’attivazione dei “Progetti per la vita indipendente” e che può essere erogato al nucleo familiare che assicura assistenza continuativa ai congiunti che si trovano in condizioni di non autosufficienza assai grave e che preferisce prendersi cura dei suoi cari, affetti da gravissime disabilità, a domicilio in alternativa al ricovero in strutture residenziali . La cura presso il domicilio viene assicurata, comunque, da adeguate prestazioni sanitarie.
“Il contributo potrà avere un importo mensile pari a 800,00 euro, per un totale massimo di 9.600,00 euro annui per nucleo familiare e per persona non autosufficiente” spiega Giuseppe Fracella,. “ Sarà erogato – continua- ad integrazione del reddito dello stesso nucleo familiare proprio per sostenere il carico che grava sulle famiglie che hanno nel loro nucleo persone non autosufficienti. Finalmente si potrà dare un sostegno a tutte quelle famiglie che hanno deciso di prendersi cura dei propri cari direttamente e nelle proprie abitazioni. Far vivere dignitosamente un anziano non autosufficiente nella propria casa e famiglia non allevia solo il dolore ma cura anche lo spirito. Quanto prima- conclude – gli uffici preposti predisporranno gli atti necessari agli aventi diritto”.