Se non ci fosse in ballo la salute e la sicurezza di tanti bambini, sarebbe impossibile trovare la forza per reclamare ancora diritti nella vicenda della scuola Don Milani di via Crispi. Ma abbiamo il dovere ed il bisogno di farlo dopo oltre due anni di estenuanti rivendicazioni che perlopiù sono andate a vuoto e in qualche caso sono state “ricompensate” con bugie, omissioni e silenzi.

Non possiamo che prendere atto della disponibilità che il sindaco Risi e la nuova giunta ci hanno manifestato, ma questa non basta a smorzare la nostra diffidenza generale nei confronti dell’amministrazione comunale che sulla scuola Don Milani ha compiuto sin qui un capolavoro di inefficienza.
Per più di due anni abbiamo evidenziato in ogni modo la necessità di interventi di manutenzione finalizzati a scongiurare la possibile caduta di calcinacci e infiltrazioni d’acqua in grado di corrodere le strutture dell’edificio, sulla scorta sia del verbale di un consiglio di circolo che risale a gennaio 2009 sia della successiva relazione (giugno 2009) degli ingegneri responsabili della valutazione dei rischi nominati dalla scuola che ne evidenziavano l’urgenza. Con stupefacente costanza il Dirigente dei Lavori Pubblici ci ha sempre risposto che la scuola “non ha problemi statici”, confortando la “rassicurazione” con le risultanze del collaudo del 1995. Cioè, di 15 anni fa! Che, in altri termini, significa che l’ingegnere Formoso ha sempre fatto le orecchie da mercante. La staticità strutturale dell’edificio, infatti, non mette al riparo dalla caduta dei calcinacci o dalle infiltrazioni o da altri inevitabili eventi dovuti al deterioramento della struttura.
Dopo due anni e a seguito di varie peripezie dovute alla (non) disponibilità dei fondi, comunque, sono stati compiuti interventi di “maquillage” e di messa in sicurezza, nonché il nuovo collaudo per la staticità. Tra questi interventi anche il rifacimento dell’impianto elettrico e l’installazione di nuove lampade. E allora ? Tutto questo è stato fatto prima della verifica sui solai comportando così uno spreco: prima si rifà l’impianto elettrico e si installano le nuove lampade, poi si fa il controllo da noi richiesto a gran voce e successivamente si riscontra e si risolve il problema solai;  si crea dunque un controsoffitto in cartongesso. E le lampade acquistate? Non sono più idonee! Che cosa significa? Soldi pubblici male impiegati e gettati letteralmente al vento. (circa Euro 20.000,00)
Altre leggerezze sono il mancato allacciamento alla rete del gas, utile (non fosse altro) ad evitare l’inconveniente (già vissuto) di restare a secco di gasolio per la difficoltà di rifornimento e far risparmiare al comune sui costi esagerati fin ora sostenuti anche a causa della lontanissima provenienza dello stesso; oppure l’installazione dell’impianto antincendio che non sarà mai funzionante in quanto non collegato alla rete idrica; oppure ,“dulcis in fundo”, i bambini nelle scure giornate invernali e anche i genitori nelle riunioni pomeridiane non potranno accendere contemporaneamente le luci nelle classi perché il contatore non regge il voltaggio e soldi per sostituire il quadro elettrico non ce n’è !!! Vogliamo discutere sull’idoneità dei servizi igienici?
Con i soldi “gettati al vento”, si sarebbero potute imbiancare anche le grigie e oramai indecorose pareti interne della scuola.  Gli stessi genitori, esasperati, hanno dato persino la propria disponibilità materiale ed economica per ovviare a tutti questi problemi.
Le domande a questo punto ci sembrano alquanto ovvie e scontate. Esiste o no una responsabilità di carattere tecnico del Dirigente dei LL.PP. e del suo team per tutto ciò?
Senza considerare un’altra fondamentale circostanza.
Per dovere di cronaca. A ottobre 2010 sempre l’ingegnere Formoso ribadisce per iscritto e per l’ennesima volta che la scuola “non ha problemi statici”. Lo fa 5 mesi dopo (5!) una relazione tecnica in cui si dice chiaramente che “il collaudo del 1995 ha esaurito la sua funzione tecnico-amministrativa” e che “risultano assolutamente necessari e urgenti interventi per risanare pilastri e travi che hanno completato la loro vita utile, portare a nudo le armature, integrarle, trattarle con antiossidanti e ricostruire le parti”.  Questo però emerge solo a lavori quasi ultimati. Delle due l’una: o il Dirigente è sbadato oppure ci ha detto una bugia. In entrambi i casi “gioca” con la salute e la sicurezza dei più indifesi autorizzando anche la ditta a proseguire i lavori con i bambini, gli insegnanti e tutti gli operatori della scuola all’interno!!!
Nardò,  12 ottobre 2011

Comitato Per la scuola pubblica

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