(AGI) – Tampa (Florida), 17 set. – La guerra ai terroristi dello Stato Islamico non sara’ un nuovo Iraq: i soldati americani non saranno impegnati “in una missione di combattimento”. Cosi’ il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, durante una visita nella base aerea di MacDill, sede del comando centrale Usa,

ha insistito sul ruolo di supporto che avranno i soldati statunitensi in Iraq. “Noi possiamo fare la differenza con un ruolo decisivo ricorrendo alla nostra forza aerea e sostenendo le truppe irachene impegnate sul territorio”, ha spiegato Obama precisando che “non sara’ un guerra solo dell’America” perche’ l’Isis rappresenta una minaccia per il mondo intero. “Noi siamo l’unica nazione in grado di mobilitare il mondo intero contro i terroristi. Noi non combattiamo da soli – ha proseguito – e’ la lezione che abbiamo imparato. Sono piu’ di 40 i Paesi impegnati nella vasta campagna contro l’Isis e circa 30 quelli impegnati in programmi umanitari. Questa e’ l’unica soluzione possibile”.

 

Per il presidente, sebbene non vi siano per il momento trame specifiche contro gli Stati Uniti, “l’Isis puo’ diventare una minaccia” diretta. “Per questo motivo il mese scorso ho autorizzato operazioni mirate. Per chi minaccia l’America non vi sara’ porto sicuro – ha rincarato – alla fine sara’ trovato”. Obama e’ arrivato a Tampa ieri sera. Questa mattina ha avuto un incontro con i responsabili del Centcom, a partire dal generale Lloyd Austin. Prima di congedarsi, ha ringraziato i militari della “generazione dell’11 settembre” per l’impegno profuso. “Grazie a voi l’America e’ la piu’ grande fora di difesa della liberta’. E sono certo che questo secolo, come il secolo scorso – ha concluso – sara il secolo dell’America”.

(AGI)