Lo spettro del Decreto Delrio si aggirerebbe in queste ore tra i corridoi di palazzo Persone’. Grattacapo complicato perchè il ministro PD dell’attuale Governo ha introdotto per decreto un principio di civiltà, che garantisce (o dovrebbe garantire) l’accesso paritetico alle cariche politico istituzionali degli enti locali. Precisamente per i comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, la legge n. 56/14 al comma 137 dell’art.1, ha previsto una percentuale precisa a garanzia della parità di genere nelle giunte, pari al 40%.
Per cui il recente auspicio da me direttamente rappresentato, sulla bacheca Facebook del sindaco Marcello Risi relativamente ad un cambio di passo nella selezione dei componenti della Nuova Giunta trova (troverebbe) una felice sponda anche nella nuova normativa, non solo in base ad una valutazione sui risultati pochi (o inesistenti) portati dai responsabili di ciascuna delega.
Problema risolto quindi? Credo proprio di no! Andreotti diceva: “il potere logora chi non ce l’ha” e io credo che le poltrone della sala Giunta, che pure ho avuto il piacere di conoscere, portino ormai l’impronta del “deretano” di alcuni esponenti della politica locale e sarà difficile per qualcuno osare di violare tali nobili sedute.
A questo punto la <<domanda da porci>> sorge spontanea: questa legge va rispettata.?… Si sa in Italia c’è riottosità rispetto all’applicazione delle nuove norme, che in quanto tali, per prassi necessitano di un periodo di “sperimentazione” o “maturazione” che dir si voglia. E sono convinto che qualche illustre principe del foro disponibile a sostenere l’applicazione di siffatta legge solo di seguito ad una nuova elezione di consiglio comunale (volendo) si riuscirà a trovare da qualche parte.
Da questo punto di vista abbiamo letto in 3 anni e passa di questa amministrazione pagine di diritto amministrativo esaltanti connotate da innovatività ed originalità. Tuttavia, agli studenti del primo anno di Giurisprudenza si insegna il principio generale <<Tempus regit actum>>, per cui la norma sopravvenuta dovrà essere applicata alle fattispecie successive alla sua entrata in vigore, mentre quella precedente, oramai abrogata, continuerà ad aver vigore nei riguardi di tutti i rapporti giuridici che siano nati prima dell’abrogazione stessa e siano ancora pendenti.
Amo pensare che proprio queste esigenze di armonizzazione complessiva del sistema ordinamentale e di salvaguardia del funzionamento dell’ente locale hanno portato il nostro primo cittadino all’azzeramento della Giunta e quindi alla necessità di rideterminare il numero degli assessori comunali sulla base della recente normativa Delrio.
Sono convinto che Marcello saprà reagire ai tentativi, immagino violenti, di “stampo misogino” di conservare l’assetto di Giunta uscente, ma la sua storia di uomo di sinistra l’essere espressione di un partito come il PD rappresentano abbondanti garanzie per evitarci l’ennesimo pericoloso salto nel buio.
Vincenzo Renna