(AGI) – Roma, 29 dic. – Dieci morti e 427 tra membri dell’equipaggio e passeggeri (44 in tutto gli italiani) messi in salvo, ma la paura e’ che i dispersi possano essere numerosi, 38 secondo il settimanale greco To Vima.

A poche ore dalla fine delle operazioni di salvataggio del Norman Atlantic, l’orgoglio per una macchina dei soccorsi che, come ha detto il premier Matteo Renzi, ha consentito di “evitare un’ecatombe” si mescola alla preoccupazione per quanto dovesse emergere dalle verifiche sulla lista di imbarco: “Ce n’e’ una con 478 nomi, un’ altra con 458 – ha spiegato in una conferenza stampa a palazzo Chigi il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi – per cui e’ prematuro azzardare delle stime e delle previsioni: vanno fatte tutte le necessarie verifiche e gli incroci tra i nomi dei salvati e dei deceduti e quanti si trovavano effettivamente a bordo”.

“Una cosa e’ certa – ha garantito il ministro della Difesa, Roberta Pinotti – continueremo a scandagliare il mare per verificare la presenza di eventuali dispersi. Abbiamo assicurato alle autorita’ greche la nostra disponibilita’ a mantenere gli assetti necessari, ma possiamo gia’ dire di essere orgogliosi dell’eccezionale lavoro fatto da Capitaneria di Porto, Marina, Aeronautica con la collaborazione dei vigili del fuoco” nel quadro di “un’operazione estremamente complicata: ad un certo momento si e’ temuto che l’inclinazione della nave potesse produrre una situazione ancora peggiore ma anche questo era stato previsto ed eravamo pronti a fronteggiare questa eventualita'”.

E’ durata oltre 37 ore l’odissea in Adriatico dei naufraghi dell’unita’ della compagnia Visemar che, nella notte tra sabato e domenica, ha dovuto affrontare un incendio che sviluppatosi nel garage si e’ rapidamente esteso a tutta la nave mentre viaggiava dal porto greco di Igoumenitsa verso Ancona. La nave era partita nel pomeriggio di sabato dal porto di Patrasso e prevedeva di attraccare in Italia alle 17 di ieri. Il primo allarme e’ stato lanciato alle 4,21, quando il Norman Atlantic si trovava a una trentina di miglia dalla costa del Salento. Durante le prime ore concitate alcuni passeggeri sono riusciti a telefonare ai parenti, lanciando l’allarme e girando anche alcuni video con i cellulari, che nelle prossime ore saranno acquisiti dalla magistratura. I primi a raggiungere l’area dell’incidente sono stati i militari della Guardia costiera a bordo di due motovedette, poi raggiunte da navi greche e da elicotteri della stessa Guardia costiera, della Marina e dell’Aeronautica.

Le operazioni di soccorso sono state difficili fin dall’inizio a causa delle onde alte fino a sette metri e del forte vento. L’evacuazione e’ avvenuta tramite gli elicotteri e le motovedette e solo verso le 15 di oggi, per ultimo, anche il comandante, Argilio Giacomazzi, ha lasciato la nave. Negli ospedali pugliesi sono stati ricoverati numerosi naufraghi, nessuno dei quali in pericolo di vita. A Brindisi e’ stato portato il cadavere della prima vittima e proprio la presenza della salma all’ospedale Perrino ha indotto il procuratore del capoluogo salentino, Marco Di Napoli, ad aprire un fascicolo per disastro colposo e omicidio colposo a carico di ignoti, necessario per l’autopsia. Un altro fascicolo per disastro colposo e’ stato aperto dalla procura di Bari, dove stamattina sono sbarcati i 49 portati in salvo dallo Spirit of Piraeus. La Visemar di Navigazione, societa’ armatrice del Norman Atlantic, ha appreso “con grande sollievo” che le operazioni di salvataggio si sono concluse con successo, pur restando “l’amarezza per le vittime della tragedia e per i loro familiari”.

Il traghetto, secondo la nostra Capitaneria di porto, “era pienamente efficiente ed aveva ricevuto dalle autorita’ greche tutte le autorizzazioni a partire”. Nella ispezione subita il 19 dicembre a Patrasso, erano state rilevate 6 deficienze, due piu’ serie e 4 di livello tenue, da affrontare entro 14 giorni”. Le due piu’ gravi, subito rimediate, “riguardavano una porta tagliafuoco che non si chiudeva perfettamente e una leggera fuoriuscita d’acqua, entrambe in una zona estranea all’incendio”. Anche per Confitarma, l’associazione che riunisce gli armatori italiani, il Norman Atlantic “era in ottime condizioni sotto il profilo della sicurezza”. (AGI) .

 

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