Nardò 26 marzo – “Via Caduti di via Fani, piazza I maggio, piazza Achille Grandi, sono solo alcune delle zone interessate al taglio della fornitura idrica da parte dell’acquedotto pugliese in questi ultimi giorni.
Una situazione di disagio non più tollerabile alla quale, insieme ad Andare Oltre e all’incessante impegno dell’avvocato Maria Grazia Sodero, abbiamo cercato di porre rimedio con il nostro sportello di consulenza legale gratuita”. Lo dichiara Pierpaolo Giuri, referente locale di CasaPound Italia, in riferimento alla grave situazione creatasi nelle palazzine Arca di Nardò.
“Con l’avvicinarsi della stagione estiva – continua Giuri – la sospensione dell’erogazione idrica comporterà problemi per la salute e l’igiene pubblica, oltre alle numerose difficoltà dovute alla presenza di bambini e anziani.
L’Arca Sud Salento, a causa del debito di circa 2,5 milioni di euro (dei quali sono stati recuperati solo 500mila euro), ha ridotto nei fatti la portata dell’articolo 35 della legge regionale 10/2014, che intima all’ente di farsi carico delle morosità, circoscrivendo gli interventi solo per chi fa specifica richiesta di adesione a un fondo sociale. Fondo sociale che, purtroppo, a detta dei vertici Arca vede la partecipazione del solo ente ex Iacp con una ingiustificata latitanza di Regione e di buona parte dei comuni”.
“Bisognerebbe, inoltre, controllare l’operato degli amministratori – spiega il referente di Cpi – come più volte chiesto dagli inquilini. Per questi motivi chiediamo al presidente della Commissione Controllo e Garanzia, il consigliere Pippi Mellone, di istituire un tavolo tecnico invitando i vertici di Arca Sud Salento, esponenti della regione e gli amministratori della città di Nardò per capire le dinamiche della vicenda e porre in essere soluzioni strutturali al problema idrico”.