Desideriamo ricordare con il nostro contributo video, la manifestazione del 1 maggio 2015 dall’associazione Onlus, “Non voglio mica la Luna”per le strade di Nardò. L’indifferenza delle istituzioni, quelle che tessono tele di Penelope, per intenderci, disattendono con il loro fare le speranze di un abbattimento organico delle barriere architettoniche restituendo dignità a tutti coloro che sono diversamente abili. (n.d.r)
Si parla tanto in questo periodo dei tanti cantieri elettorali tempestivamente inaugurati in città. Che manchino 12 mesi al voto e che per 4 anni Risi e i Suoi abbiano dormito pesantemente è indiscutibile.
Così è avvenuto anche per ciò che attiene i marciapiedi e le barriere architettoniche. Questo strano fenomeno che attanaglia Nardò in questo periodo con una selvaggia opera di demolizione dei marciapiedi per aprire varchi per l’accesso ai disabili è, a dir poco, una presa in giro. Quello di cui hanno bisogno i diversamente abili è a nostro avviso ben altro. Hanno bisogno che qualcuno si prenda carico delle loro difficoltà e che cerchi di risolverle per davvero.
Una neonata Onlus, “Non voglio mica la Luna” ha organizzato per il 1 maggio scorso, una passeggiata in carrozzina per far conoscere a tutti, amministratori compresi, i reali problemi dei disabili che non si limitano sicuramente ad uno scivolo su via Grassi. Nessun amministratore comunale, a parte il nostro Pippi Mellone, era purtroppo presente quel 1 maggio. Sintomo anche questo di una scarsa attenzione al tema da parte delle Istituzioni…
Con l’imminente arrivo della stagione estiva si tornerà a parlare della mancanza, ormai un must stagionale, di un numero adeguato di passerelle per permettere l’accesso a chiunque al mare. Porto Selvaggio rimarrà, anche quest’anno, off-limits a tutte quelle persone che nn possono permettersi di scendere 200 rovinosi scalini. E pensare che basterebbe davvero poco per rendere fruibile a tutti, veramente a tutti, una spiaggetta tra le più belle d’Italia, senza scomodare cavalli e carrozze come venne promesso qualche anno fà da qualche assessore in un incontro del tavolo permanente sull’ handicap.
Non basta insomma un marciapiede per risolvere i problemi di tanta gente. Per capire i problemi dei portatori di handicap servirebbe anche partecipare alle manifestazioni organizzate da associazioni “di categoria”. Quello fatto fino ad ora è, a nostro avviso, poco o nulla e rappresenta un misero punto di partenza.
Luigi Maritati
Comunità Militante
Andare Oltre