LECCE — «Chiediamo scusa alla Puglia, abbracciamo il Salento». E così facendo, con un nuovo spot pubblicato nel tardo pomeriggio su Facebook (ma non anche sul sito ufficiale dell’azienda), la Castria di Ginosa (Taranto)

ha provato a porre riparo alla lunga scia di polemiche suscitate da uno spot televisivo messo in onda alcuni giorni fa da una emittente tv materana e che pubblicizzava l’olio della Terra delle Gravine a scapito di quello salentino, con un chiaro riferimento all’emergenza Xylella.

 

 

«La Terra delle Gravine cresce con la Puglia» dice una voce fuori campo sul finire dello spot. Ma è un po’ come aggiustare la staccionata dopo che gli animali sono scappati: il primo spot dell’azienda aveva fatto andare su tutte le furie non solo l’opinione pubblica salentina ma anche il governatore Michele Emiliano, che aveva minacciato richieste di risarcimento all’impresa e alle tv che lo mettevano in onda per difendere il buon nome della Puglia; e, inoltre, non convince – stando ai commenti sugli stessi social – la motivazione addotta sempre nella nuova pubblicità sulle ragioni che avevano spinto la Castria a confezionare il primo spot in quel modo. «Lo abbiamo fatto per spronare chi di dovere a risolvere il problema del comparto olivicolo in questo momento di grave crisi dell’agricoltura – si specifica nella nuova pubblicità – per non distruggere tutto quanto abbiamo costruito di buono sino ad oggi». Motivazione – si obietta – davvero opinabile.(fonte CdM)