La verità fa male quando si crede di avere il potere per disporre delle sorti di una città per più generazioni a patto che tutto rimanga confinato nei palazzi. A patto che le proprie responsabilità rimangano sconosciute ai cittadini e ai loro discendenti. Come è accaduto per la discarica di rifiuti che è rimasta orfana, senza responsabilità di alcuno, quasi fosse calata a Nardò per magia.

Allora si ricorre strumentalmente alla minaccia di procedimenti penali per ipotesi di reato che non stanno in piedi neanche per burla, dato che i messaggi diffusi hanno semplicemente detto quali sono stati i responsabili delle decisioni prese in merito allo spandimento in mare dei reflui fognari.

L’uscente sindaco di Nardò crede che con lo sbandierare le grida penali possa indurre a battere in ritirata i cittadini che hanno deciso di impegnarsi per un cambiamento reale e profondo della città.

Messo alle corde dalla sua pessima prova di amministratore vuole instaurare un clima di pesante condizionamento di ogni libera espressione di pensiero proprio di regimi totalitari sapendo che le denunce penali, comunque, spaventano nell’immediato anche se crolleranno tra qualche anno.

E’ la manovra sconsolata di chi si ritrova con le spalle al muro stretto tra la voglia di un rinnovamento totale propria della coalizione che si riconosce in Pippi Mellone e le manovre dei suoi ex sodali, ora neoconcorrenti, che gli erodono il poco consenso che gli era rimasto; la mossa di un disperato che vuole intorbidire una campagna elettorale, già persa in partenza, criminalizzando l’avversario per non saperlo contrastare. Proprio come chi, in una partita di calcio, vedendosi in fortissimo affanno si rifugia nei falli spezza gambe.

Si vuole imporre un clima da simil dittatura prima negando l’espressione della volontà della cittadinanza attraverso il referendum popolare e poi minacciando guai penali a chiunque non sia allineato e faccia l’oppositore serio e non da operetta. Ed è un messaggio subliminale rivolto anche ad altri contendenti. Ripetiamo è un atto disperato di chi non sa a che santo votarsi e si vede all’ultima spiaggia con nessun vascello in mare pronto a raccoglierlo.

Saranno i cittadini a giudicare, molto prima della magistratura, ma anche quest’ultima non potrà comunque che rilevare che è stata detta la verità, in termini crudi, ma solo e sempre la verità.

Graziano De Tuglie

Candidato di Tutto per Nardò

Alleanza per il Cambiamento

Con Pippi Mellone Sindaco

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