De Marco: “A noi non interessano le polemiche, vogliamo solo risolvere i problemi, e questa iniziativa è una buona soluzione”. Molti comuni sono incapaci di gestire il randagismo e appaltano a privati la gestione del canile, pagando una cospicua diaria giornaliera per cane; un giro di denaro che alimenta tanti appetiti.

Un canile privato può arrivare ad aggiudicarsi appalti milionari. Persone senza scrupoli, attirate dalla possibilità di accumulare molto denaro con pochi rischi, hanno costruito sulla gestione dei canili un business. Spesso questi faccendieri vengono lasciati operare da istituzioni compiacenti, e hanno la possibilità di lucrare sulle sovvenzioni pubbliche raccogliendo centinaia di cani e relegandoli in strutture inadatte dove vivono in spazi angusti e sovraffollati, denutriti e in condizioni sanitarie inadeguate. I controlli sono carenti, i maltrattamenti all’ordine del giorno e le malattie dilagano.

“Queste premesse costituiscono parte integrante e sostanziale di un atto di indirizzo che abbiamo protocollato, con una specifica deliberazione, per l’adozione dell’iniziativa “adotta un amico a 4 zampe”.” sottolinea l’Ingegnere Massimo De Marco

“L’iniziativa prevede che i cittadini che decideranno di adottare un cane, custodito nel canile convenzionato con il Comune, riceveranno per i primi tre anni un contributo economico annuale oppure potranno beneficiare della riduzione o esenzione dei tributi mediante l’applicazione del “Baratto amministrativo”.

“Questa proposta,” continua De Marco, “troverà posto nel nostro programma amministrativo e rappresenta uno strumento per superare un problema che non si risolve parcheggiando e rinchiudendo gli animali in canili e gattili, spesso e volentieri sovraffollati e con condizioni igieniche e sanitarie appena sufficienti alla sopravvivenza. Quello che ci interessa,” conclude il candidato sindaco, “è generare un cerchio virtuoso che distribuirebbe le risorse economiche comunali sul territorio neretino invece di essere disperse in strutture economicamente svantaggiose per la comunità e per gli animali stessi. Nardò deve ripartire da piccoli grandi atti di civiltà e di svolta prima di tutto culturale. Non possiamo pensare di affrontare il problema costruendo e avallando canili dispendiosi e inutili, come qualcuno con scarsa attenzione e conoscenza ha ventilato nell’ultimo periodo. Le soluzioni ci sono, basta affrontare il problema con lucidità e senza quella voglia di apparire a tutti i costi che caratterizza la convulsiva vita politica cittadina. A noi non interessano le querelle e le spettacolarizzazioni, ma azioni concrete per risolvere i problemi.”

MoVimento Cinque Stelle Nardò.

Sito internet: www.nardo5stelle.it

E-mail: m5stellenardo@gmail.com

FB: Movimento Cinque Stelle Nardò

Twitter: M5SNardo

Meetup: Meetup Nardò – Amici di Beppe Grillo

 

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Al Sindaco del Comune di Nardo’

Avv. Marcello RISI

Alla Giunta Comunale

Proposta di Deliberazione per la Giunta Comunale

OGGETTO: Proposta di delibera su campagna di adozioni cani randagi e relativi contributi di incentivo.

I proponenti nella qualità di cittadini, nell’interesse ed a tutela della collettività;

CONSIDERATO CHE

il randagismo dei cani è un problema con il quale ogni comune (compreso quello di Nardò)deve fare i conti;

il Comune di Nardò ha accordi con diversi canilio strutture di accoglienza per la gestione e il mantenimento dei cani randagi;

che nel territorio comunale sono talora presenti cani randagi per i quali vige l’obbligo del Comune di assicurare mediante la gestione dei rifugi il ricovero, la custodia ed il mantenimento dei cani vaganti o randagi ai sensi della legge n. 281 del 14/08/1991 “Legge quadro in materia di animali d’affezione e prevenzione del randagismo”;

che i Comuni, in forma singola od associata, hanno l’onere di provvedere alla costruzione di rifugi per cani ai sensi dell’art. 14 della legge regionale n. 60/1993 e di assicurare mediante la gestione dei rifugi il ricovero, la custodia ed il mantenimento dei cani vaganti c randagi;

Che il ricovero, la custodia ed il mantenimento dei cani vaganti o randagipresso il presidio veterinario multizonaleè a carico del Comune e comporta una spesa giornaliera di euro € 2.79per unità;

RICHIAMATO

l’art. 4 della legge quadro n. 281/1991 ove è previsto che i comuni provvedono al risanamento dei canili comunali esistenti e costruiscono rifugi per i cani, nel rispetto dei criteri stabiliti con legge regionale e avvalendosi anche dei fondi regionali, nonchè a gestire i canili e gattili sanitari direttamente o tramite convenzioni con le associazioni animaliste e zoofile o con soggetti privati che garantiscano la presenza nella struttura di volontari delle associazioni animaliste e zoofile preposti alla gestione delle adozioni e degli affidamenti dei cani e dei gatti;

RICONOSCIUTO

dunque che è compito del Comune porre in atto azioni di prevenzione del fenomeno del randagismo e di tutela dei cani randagi da possibili maltrattamenti, sia attraverso convenzioni con associazioni protezionistiche iscritte all’albo regionale sia attraverso la promozione di interventi di sensibilizzazione della comunità locale;

Al fine di realizzare sul territorio un corretto rapporto uomo-animale-ambiente;

DATO ATTO

che, le associazioni iscritte all’albo regionale, mediante convenzione con i Comuni e con le Unità locali socio-sanitarie, svolgono le seguenti funzioni:

a) gestione dei rifugi per cani;

b) realizzazione di ricoveri temporanei o permanenti per gli animali d’affezione;

c) compiti di assistenza volontaria;

d) promozione di iniziative di aggiornamento delle guardie zoofile;

e) partecipare alle iniziative di profilassi, recupero ed educazione;

f) costruzione di rifugi per cani e gatti;

– le attività oggetto di convenzione, svolte dalle associazioni protezionistiche, hanno carattere volontaristico con esclusione di fini di lucro;

– le associazioni protezionistiche possono, altresì, custodire cani con oneri a carico del proprietario;

TENUTO CONTO CHE

il costo annuale per ogni singolo cane ammonta a € 1018,35;

per la salute e il benessere dell’animale, sarebbe comunque preferibile che esso vivesse in

una famiglia piuttosto che in un canile;

tale iniziativa produrrebbe una diminuzione di spesa per il bilancio comunale.

Considerati gli elevati costi di esercizio delle funzioni di prevenzione del randagismo ediricovero, la custodia e mantenimento dei cani vaganti o randagi e ritenuto di individuare forme alternative di ottemperanza ai suddetti obblighi di legge nell’ambito delle opzioni gestionali all’uopo individuate dalle leggi di settorestatali e regionali, nell’ottica di conseguire efficacia ed economicità operative

Ritenuto dunque diattivare sin da ora tutte le iniziative utili a sensibilizzare la comunità agli interventi di prevenzione del randagismo, di tutela del benessere dei cani randagi, mediante le procedure di identificazione con microchip, la sterilizzazione e vaccinazione degli animali ed in particolar modo incentivando le adozioni da parte dei cittadini dei cani randagi, per i quali il Comune assume le relative spese di custodia e mantenimentonelle strutture sopra specificate;

SI PROPONE DI DELIBERARE

che le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;l’adozione della seguente iniziativa: “Adotta un amico a 4 zampe”.

Secondo tale iniziativa, i cittadini che decideranno di adottare un cane custodito nel canile

convenzionato con il Comune, riceveranno per i primi tre anni un contributo economico

annuale;

il contributo in esame ammonterà a € 600 netti da versare in tre tranche annuali di € 200,

• ovvero € 418,35 in meno rispetto alla quota versata annualmente al canile.

Tale iniziativa, da normare con regolamento ad hoc, non potrà prescindere dalle seguenti

linee guida:

– il provvedimento prevederà l’erogazione del contributo annuale per due anni a favoredei cittadini residenti o domiciliati nel Comune o che ospiteranno il cane in un luogoubicato all’interno del territorio comunale;

– il contributo sarà fruibile per un massimo di due cani per nucleo familiare;

– la concessione del contributo sarà subordinata a un periodo di preaffido (perconsiderare la capacità dell’adottante di gestire l’animale);

– l’adozione, tranne eccezioni che saranno di volta in volta valutate, non potrà duraremeno di 5 anni;

– la concessione del contributo sarà subordinata al periodico monitoraggio dellecondizioni dell’animale a cura della Polizia Municipale o dell’associazione/i giàconvenzionata/e con il Comune per collaborare nella gestione randagi e dei veterinaridell’Asp.

Di dare atto che l’Amministrazione Comunale si attiveràper sensibilizzare la comunitàagli interventi di prevenzione del randagismo, di tutela del benessere dei cani randagi, promuovendo le procedure di identificazione mediante microchip, la sterilizzazione e vaccinazione degli animali ed in particolar modo incentivando le adozioni da parte dei cittadini dei cani randagi per i quali il Comune assume le relative spese di custodia e mantenimento nelle strutture sopra specificate;

Di demandare ai Responsabili di Servizio, secondo la rispettiva competenza, le attività gestionali necessarieper dare piena attuazione al presente provvedimento di indirizzo ai sensi e per gli effetti dell’art. 107 del D.Lgs. n. 267/2000

Secondo i proponenti, tale proposta rappresenta uno strumento per superare un problema che non si risolve parcheggiando e rinchiudendo gli animali in canili e gattili che spesso e volentieri risultano essere sovraffollati e con condizioni igieniche e sanitarie appena sufficienti al sopravvivenza degli stessi e soprattutto si genererebbe un cerchio virtuoso che distribuirebbe le risorse economiche comunali sul territorio neretino invece di essere disperse in strutture economicamente svantaggiose per la comunità e gli animali ospiti.

Certi di un vostro favorevole accoglimento, l’occasione è lieta per porgereDistinti Ossequi.

Nardo’, 27Gennaio 2016.

Massimo De Marco

Gianni Casaluce

Matteo Vallone

Giovanni Agrosì

MoVimento Cinque Stelle Nardò.