La campagna elettorale è una competizione e, come in tutte le competizioni è necessario che ci siano regole certe e giuste a garanzia della democrazia. Quando le regole ci sono sarebbe opportuno che qualcuno le facesse rispettare.

Nella campagna elettorale in corso, i candidati, potrebbero non essere tutti uguali!

Si tratta di quei candidati che, in virtù del lavoro che svolgono in enti pubblici (dipendenti e dirigenti ASL, AQP, ARIF, INPS, Poste Italiane, Ministeri ecc.) potrebbero essere in grado di fare pressioni su commercianti, professionisti, ristoratori, disoccupati, pensionati, influendo sulla competizione elettorale, ovvero alterando la par condicio fra i vari candidati.

 

La legge tende a prevenire la limitazione del libero esercizio del voto con promesse di controlli più blandi oppure di velocizzazione di pratiche oppure ancora di promesse di prestazioni sociali, previdenziali, economiche, che in realtà sono già disciplinate dalle norme esistenti.

Il legislatore, già da alcuni anni, ha emanato il “Codice di Comportamento Generale dei dipendenti pubblici” (di recente modificato dal d.P.R. n. 62/2013) che, recepito in una circolare INPS (n. 121 del 15.06.2015) recita come segue “ … l’esercizio di un mandato politico – amministrativo da parte di un dipendente non collocato in aspettativa, o dei relativi coniuge, conviventi, parenti, affini entro il secondo grado, determina, altresì, situazioni di conflitto di interessi. Anche il dipendente interessato dalle ipotesi di conflitto di cui al presente punto è tenuto a darne immediata comunicazione al dirigente dell’ufficio di appartenenza, e ad astenersi dalla trattazione di questioni/pratiche in cui siano coinvolti interessi di elettori o di soggetti che collaborano per lo svolgimento del mandato. Ove lo stesso dipendente sia titolare del mandato, si ravvisa l’opportunità che lo stesso venga collocato in aree operative diverse da quelle di gestione dei flussi contributivi e di produzione diretta”.

In sostanza, chi è candidato alle prossime elezioni (o ha in lista la moglie, il marito, il figlio o la figlia) ed è contemporaneamente dipendente pubblico occupa una posizione di potere quindi si potrebbe ritrovare in una situazione al di fuori della Legge.

Proprio perché la legge dev’essere uguale per tutti, la coalizione “Alleanza per il Cambiamento”, che sostiene il candidato Sindaco Pippi Mellone, nei giorni scorsi ha inviato un’istanza al Prefetto, chiedendo che quanto recepito dall’INPS venga recepito anche da tutti gli altri enti e dalle aziende pubbliche.

L’istanza, oltre che al Prefetto, è stata inoltrata al Presidente della Regione Puglia, al Presidente A.N.A.C. , al Direttore della Sezione “Antimafia Sociale” – REGIONE PUGLIA, al Direttore Generale ASL Lecce, al Responsabile Prevenzione della Corruzione – REGIONE PUGLIA.

Ora, quindi, siamo tutti avvertiti: il voto per chi si trovasse in questa situazione sarebbe un voto inutile, perché, in ossequio ai principi di legalità e trasparenza, in caso di anomalie ci rivolgeremmo subito alle autorità competenti!

 

Pippi Mellone

Candidato Sindaco

Alleanza per il Cambiamento

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