All’indomani del “successo” della coalizione del candidato sindaco Mellone, composta da otto liste civiche, cerchiamo di analizzare le condizioni socio politiche che la “rivoluzione” secondo il neo eletto sindaco Mellone ha contribuito a scardinare un meccanismo locale considerato, a torto, inattaccabile.
Probabilmente , le certezze le releghiamo ai nostri detrattori, il sequenziale risveglio dei neretini, 50,28% per la precisione,è riconducibile al malcontento quotidiano visibile,palpabile di un elettorato ingannato dalle stesse facce che a dritta e a manca da anni gestiscono ,sui generis, questa città .
Una metamorfosi,dell’elettorato neretino, maturata nel mandato risiano dove nulla è come appare. Se c’è l’apparente ostentazione del sostantivo femminile:”bella”, tradotto in un vanteria, al limite del maniacale, di fontane, piazze, di ristrutturazioni di patrimoni urbani risorsa per un idea di turismo “personalizzata”; di contro si è razzolato malissimo e alla luce del giorno.
Prova è la documentazione probatoria archiviata nell’albo pretorio per la legge sulla trasparenza: delibere di giunta e comunali che raccontano altro.
Denaro pubblico dilapidato, si premia, al limite della vergogna, chi ruota intorno alla macchina amministrativa prestando poca, apparente, attenzione alla meritocrazia e ai problemi che riguardano il territorio e la salute dei cittadini.
Esempi?
La condotta sottomarina, il piano delle coste, la discarica di Castellino per la sua post gestione e messa in sicurezza, e non trascurabile le eventuali potenzialità nascoste sotto mentite spoglie ora da una richiesta di apertura di “un’innocua” discarica, o da un apparente anonima attività dai risvolti poco chiari.
Con imbarazzante ciclicità affiorano nella scaletta all’ordine del giorno di consigli comunali e di giunta smascherati , nostra fortuna chissà (!), da un attento garante della legalità interno alla maggioranza che con cipiglio reprime sul nascere tanto da diventare scomodo …
Quasi che l’attenzione morbosa di consumare il territorio neretino sia un atto dovuto, agevolato da una condotta di amministratori non sempre limpida .
I disillusi, negli anni non sono mancati, chi occupando gli scranni di governo percepisce di aver scritto pagine di storia discutibili.
Assenze imbarazzanti nei consigli comunali conferma che la magia del 2011 è sul viale del tramonto.
Ad avvallare i dissapori sono anche i disertori in campagna elettorale, testimoni della politica in comodato d’uso finalizzata a garantire continuità con il salto della quaglia sul carro dei vincitori a prescindere l’orientamento.
Atteggiamenti collaudati e perpetui, applicati senza vergogna e rispetto dell’elettore tenuto all’oscuro e utilizzato come strumento per i loro fini.
Modus operandi che ha innescato ,nell’urna elettorale, il desiderio di giustizia di un elettore esasperato di subire torti.
Terreno fertile per fare leva a scardinare un sistema vetusto, sostenuto da una generazione con un documentato trascorso storico e affetta da un egocentrismo cronico.
La “fortuna” aiuta gli audaci ,a quanto pare, e il flusso indirizzato o meno dei disillusi riempie i consensi in quel divario di 2300 voti che mancano a Mellone di giocarsi alla pari il ballottaggio con un avversario che non si risparmia .
La notte del 20 giugno 2016 la cornucopia della dea bendata con solo 82 voti di scarto regala a questa città il cambiamento.
Mellone diventa sindaco e dalle parole si passa ai fatti. Traghettare in cinque anni questa comunità senza fermate intermedie . Cambiare un modo di saper vedere il bene comune, entrare nelle case dei neretini ed essere il sindaco di tutti;
Non sarà una passeggiata di salute ma auguriamo ai protagonisti di questa nuova amministrazione ,secondo l’amore che nutrono per questa città , tanta fortuna.-