Com’è noto, nei giorni scorsi si è tenuta a Bari una riunione con l’Assessore all’Agricoltura della Regione Puglia Leonardo Di Gioia e i sindaci pugliesi interessati alla controversa questione degli avvisi di pagamento del cosiddetto “tributo 630”, cioè della quota dovuta dai consorziati per la manutenzione e l’esercizio delle opere di competenza del consorzio di bonifica.

 

Un tributo a vario titolo contestato dai proprietari dei terreni e oggetto di una mobilitazione istituzionale che va avanti ormai da più di un anno. Il Comune di Nardò è stato rappresentato alla riunione dal consigliere comunale Gianluca Fedele, delegato dal sindaco Pippi Mellone e dall’assessore allo Sviluppo Economico, Commercio, Industria e Agricoltura Maria Grazia Sodero.

Il confronto è servito ad ottenere risultati, almeno nell’immediato, molto importanti per i destinatari delle ingiunzioni di pagamento: la sospensione, dalla fine di agosto, del pagamento del tributo per il 2014; il congelamento della emissione delle cartelle per il 2015; la non iscrizione a ruolo della tassa riferita al 2016.

L’obiettivo, quindi, è quello di bloccare il pagamento del tributo consortile per il 2014, previo atto ufficiale della Regione e dei Consorzi e in attesa anche dei primi orientamenti delle Commissioni tributarie chiamate a decidere su oltre 4 mila ricorsi già presentati.

“In attesa dell’atto ufficiale di sospensione dal ruolo e di un po’ più di chiarezza dalla Regione – fa sapere l’assessore Maria Grazia Sodero – i cittadini possono pagare oppure ricorrere in commissione tributaria facendo valere le proprie ragioni. Consiglierei il ricorso se non fosse che molte cartelle hanno importi irrisori e il ricorso sarebbe più oneroso della cartella stessa.

Ecco perché serve un atto definitivo da parte della Regione, che sbrogli del tutto la matassa. In ogni caso, l’esito della riunione a Bari è un risultato importante, che deve essere il primo di una serie di correzioni necessarie a una gestione discutibile della riscossione, sia per la illegittimità della notifica delle ingiunzioni di pagamento inferiori a 50 euro chiaramente in contrasto con la convenzione che regola i rapporti tra Soget e Consorzi, sia per la illegittimità della delibera commissariale del 1° luglio scorso, con una integrazione a posteriori dei lavori di bonifica del 2014 fatta al solo scopo di giustificare l’esistenza del ruolo 2014.

Oltre al nodo cruciale di esigere un pagamento per servizi mai effettuati, che speriamo la riforma dei Consorzi annunciata da Di Gioia risolva definitivamente”.

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