Il capogruppo consigliare del PD, Daniele Piccione, non le manda a dire le ragioni, le sue, a replica delle affermazioni di Gianluca Fedele che come ricorderete non si è risparmiato a “criticare” l’operato del suo predecessore nella gestione del cimitero comunale. (n.d.r)

 

E tira anche fuori la presunta incompatibilità nelle “questioni cimiteriali” del consigliere comunale di maggioranza Gianluca Fedele.

Ci fa piacere che i consiglieri di maggioranza  vivano con apprensione ed ossessione la presenza  dei consiglieri di minoranza in consiglio comunale.

Definire come “intransigente qualsiasi attacco alla loro gestione” della cosa pubblica non fa altro che gratificare l’azione del nostro operato.  E bene che sappiano che non è “gentile concessione” il fatto di  porre in essere qualsiasi azione di controllo su atti di giunta, delibere  o determine da parte dei consiglieri di minoranza.

E’ prerogativa di legge attenzionare tutti gli atti, le azioni amministrative nell’interesse dei cittadini e per i cittadini.  Traspare un evidente stato di agitazione ed ansia dell’apparire,  pur inanellando figuracce, cadute di stile e fallimenti in soli 100 giorni dal loro insediamento.

Ho appreso, con nota dell’ufficio stampa del 23 settembre u.s., senza  peraltro in questo caso alcun decreto di nomina,  della collaborazione e consulenza al sindaco da parte di alcuni consiglieri  su materie specifiche, tra i quali il consigliere Fedele con delega al  randagismo ed ai servizi cimiteriali (in questo caso con evidente status  di incompatibilità, se non altro per ragioni di opportunità, avendo  tra i dipendenti in servizio un proprio familiare).

Mi si addebita la colpa di aver fatto un’interrogazione consiliare chiedendo “revoca dell’ordinanza n. 319 del 10/08/2016 a firma del sindaco”  in merito alla “gestione di alcuni aspetti del cimitero”.

Ho chiesto revoca dell’atto (che si allega alla presente) in quanto  NULLO PER MANIFESTA INCOMPETENZA PER MATERIA,  da parte di chi lo ha prodotto.  Infatti trattasi esclusivamente di argomentazione del Consiglio Com.le.

E’ bene che si sappia, ed il consigliere Fedele in primis, che pur essendo  “assalito” da istanze che venivano dalle aziende (chi?)  dai dipendenti (quali?) e dai cittadini,  il sottoscritto ha adottato in soli 24 mesi una serie di ordinanze sindacali  che hanno permesso di avere a disposizione decine e decine di loculi  comunali e fosse di inumazione, che mai nella storia in questa città era stato fatto.

E’ stato predisposto e realizzato il progetto di acquisizione  al patrimonio comunale e sistemazione della cappella A.N.M.I.G.  (Associazione Mutilati ed Invalidi di Guerra) chiusa ed inutilizzata da decine di anni.

E’ stato predisposto un progetto di ristrutturazione e rigenerazione di  alcuni lotti comunali, muri di perimetrazione e nuovi viali. E’ stato predisposto ed approvato nel piano annuale delle opere pubbliche  ed in bilancio da parte della vecchia Amministrazione la costruzione  di un nuovo lotto di circa 200 loculi comunali nel terzo Ampliamento.  Altro che nessuna programmazione e nessuna attenzione  tutto ciò è stato realizzato, a differenza loro, senza alcuna arroganza, saccenza ed onniscenza, ma bensì  con modestia parsimonia ed umiltà.

 

 

 

 

 

 

 

Daniele Piccione  cons. comunale e capogruppo PD

Al Signor Sindaco

del Comune di Nardò

 

p.c.  Presidente del Consiglio Comunale

 

LORO SEDI

Nardò 17/08/2016

Oggetto:  Revoca Ordinanza n. 319 del 10/08/2016 prot. n. 34388

 

Il sottoscritto Piccione Daniele, nella sua qualità di Consigliere Comunale e Capogruppo del P.D., ai sensi dell’art. 20 “diritto di iniziativa” del regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale, in riferimento alla nota di cui all’oggetto, segnala quanto segue:

–          in data 10/08/2016 il signor sindaco con Ordinanza n. 319/2016 predisponeva al dirigente Area Funzionale I e alla Soc. Coop. Ariete, ciascuna per quanto di propria competenza la trasformazione e utilizzo di aree a verde in campi di inumazione nei lotti individuati con i numeri 62 , 65, 71 e 74, già oggetto di destinazione specifica  di “Aree a Verde” con atti di Consiglio Comunale precedentemente approvati;

–          tale Ordinanza presenta grave vizio di regolarità amministrativa in quanto è priva nel dispositivo dell’atto dell’indicazione del termine e dell’Autorità cui è possibile ricorrere (art. 3 della L. 214/1990 e succ. mod. ed integ. L. 15/2015)

 

 

 

Nello specifico:

 

Con D.C.C.  n. 85/2005 “Norme tecniche di attuazione del Regolamento Edilizio del Cimitero Comunale – Modifiche ed aggiornamenti” si disciplina l’edificazione e la destinazione delle specifiche aree all’interno del Cimitero Comunale con approvazione del relativo Regolamento di Edilizia Cimiteriale;

con D.C.C. n. 10 del 04/02/2013 “Modifiche al Regolamento di Polizia Mortuaria e dei trasporti funebri – servizi Complementari” modificava in parte i precedenti atti consiliari e specificatamente delibera di C.C. n. 89 del 29/11/2004 – delibare di C.C. n. 67/2008 – delibera Commissario Straordinario n. 67/2010 e Delibera del C.S. n. 10/2011 nonché Delibera di C.C. n. 54 del 16/12/2011 con la quale tra le altre si specificava all’art. 78 c. 6  “la destinazione, delimitazione e zonizzazione delle aree sepolcrali sono stabilite con provvedimento del Consiglio Comunale in sede di adozione del Piano Regolatore del Cimitero Comunale” visto che

 

L’art. 20 dello Statuto Comunale, tra le altre competenze attribuite al Consiglio Comunale, al comma 9 lett. h) stabilisce che è competenza del Consiglio Comunale “approvare i piani territoriali ed urbanistici ed i relativi strumenti esecutivi, i programmi annuali e pluriennali per la loro attuazione e le eventuali deroghe ad essi”

 

L’art. 65 comma 1 del Regolamento per il funzionamento del C.C. stabilisce che “il Consiglio Comunale ha esclusiva competenza per l’adozione degli atti deliberativi elencati nel secondo comma dll’art. 42 del T.U.E.L. 267/2000 con i quali esercitale funzioni fondamentali per l’organizzazione e lo sviluppo della comunità e determina gli indirizzi della politica amministrativa dell’Ente.

Tutto quanto premesso si chiede in autotutela la revoca dell’atto, in quanto nullo,  per manifesta incompetenza per materia  poiché trattasi di argomentazione esclusiva del Consiglio Comunale

Tanto si comunica per quanto di competenza  ed i provvedimenti consequenziali

 

C.G.   Daniele Piccione

Consigliere Comunale  P.D.

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