L’argomento Condotta per la politica neretina appare più un palcoscenico delle vanità dove nelle diverse salse si ripropongono argomenti che riteniamo fritti e rifritti ,con l’aggravante che non dicono nulla. Su quotidiano di Puglia ( 26 febbraio 2017/pag.27/ G.Tarantino) è la volta della lista civica Noi x Nardò del duo Natalizio & Maccagnano, due raziocinanti a quanto pare del problema .

Viene difficile leggerli anche perché i ricordi del loro ,presunto, contributo nella passata amministrazione è noto e il pensiero sciorinato con una certa leggerezza denota palesemente che la stessa amministrazione abbia fatto suo da tempo Sindaco in testa, tanto da apparire ridondante .
Conoscendo gli sviluppi della diatriba tra i due comuni, ampiamente documentato,(vedi pagina) parlare ora di “Solidarietà Ambientale” appare anacronistico e fuorviante riconoscendo nel comune di Porto Cesareo proprio quella determinazione a mettere al sicuro i suoi interessi privi di una visione ampia come il buon senso porterebbe a ponderare .

Ma, ovviamente, lo stesso comune di Nardò non è stato da meno. Temendo sanzioni economiche che farebbero collassare il forziere comunale dovuti ai mancati impegni presi con AQP , immagina nella sua visione virtuale che contrattando con il commissariamento si possa tirare un compromesso accettabile .
Compromesso che ricordiamo richiederebbe una progettualità ex novo con tempi tanto brevi che crediamo impossibili. Questa affermazione nasce dal risicato arco temporale concesso dal governo attraverso il decreto legislativo n 243 del 29 /12/2016 al commissario(tre anni) per portare a termine i lavori.

Quindi se si dovessero valutare nuovi progetti non già vagliati in precedenza sarebbe praticamente impossibile riuscire a realizzare le opere secondo gli obblighi imposti. Inoltre è da considerare un ulteriore volo pindarico il supposto ipotetico di poter cambiare le carte in tavola qualora gli appalti previsti nel precedente accordo sottoscritto con il protocollo d’intesa con gli enti preposti, approvato in consiglio comunale, fossero già stati oggetto di gara poiché come specificato nei commi 3-6 del sopracitato decreto i fondi stanziati dal governo rimarrebbero nella disponibilità della Regione per assolvere agli impegni intrapresi e non trasferiti nelle competenze commissariali per poterli gestire in modo diverso qualora ci fossero dei cambiamenti in corso.

Quasi un arrampicata a mani nude su una parete verticale a quanto pare senza strumenti di sicurezza . Quindi perché ammorbarci di intenzioni pro tempore che disorientano un lettore/elettore che ha il diritto di essere informato e non essere vittima dell’arrivismo di chi non ha più nulla da sostenere?

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