Il 9 Aprile di circa 100 anni fa il popolo neretino si ribellò alle angherie dei “padroni” e sia per un solo giorno sventolò la rossa bandiera della Repubblica Neretina. In un periodo nel quale molti parlano a sproposito di “rivoluzione” e di “popolo” dimenticando coloro i quali hanno fatto la storia della nostra Città e della nostra Nazione vogliamo rendere omaggio a chi ha dedicato la propria vita lottando per libertà con le parole scritte da un grande neretino, un socialista.
Ballata del “9 Aprile”
Del ’20 era l’anno in terra di Lecce
un anno perverso un anno crudele:
il popolo soffre il popolo geme
è tanta la fame che c’è a Nardò.
Il 9 di Aprile è un giorno importante,
la gente è per strada in piedi il bracciante:
si forza il palazzo si spezzan le porte
il popolo è forte paura non ha.
Il 9 di aprile si spara, si uccide.
Il ricco è fottuto il popolo decide:
la Lega trionfa! Evviva la morte!
Il popolo è forte, paura non ha.
Il 9 di Aprile c’è Giurgola Pippi
Con lui il muratore, con lui il contadino
Con lui sul Comune è la Rossa Bandiera,
il popolo sfruttato or trionferà.
Il 9 di Aprile all’arco Colosso ed alla stazione
c’è gran confusione, io vedo le blindo
fuggire i compagni, sparire nei campi
per non mollar.
Il 9 di Aprile è acqua passata, l’agraria ritorna
Bandiera è ammainata.
Il popolo è scosso, Gregorio è nascosto.
Il popolo ha perso, non trionferà.
Il 9 di Aprile ancor non è giunto
Il 9 di Aprile di certo verrà
Allora Compagni quel vile padrone
All’ira sfuggire no, non potrà.
All’ira sfuggire NO, Non Potrà!
(Vittorio Raho)
Centro Studi “Salento Nuovo”