Nardò 23 Mag:_Il campanilismo innato sul territorio pugliese e salentino in particolare sfocia quasi sempre in queste diatribe che quasi sempre non portano ad alcun risultato e premiano certamente le comunità più unite, accorte e furbe.

Partendo da questo assunto inconfutabile non riusciamo a comprendere lo sfogo e i lamenti di Mino Natalizio che, nel comunicato stampa diramato agli organi di informazione attraverso i canali di comunicazione ufficiali del comune di Nardò, alza la voce nel sottolineare la penalizzazione delle nostre marine inserite nell’area marina protetta a vantaggio di quelle appartenenti al tratto di mare cesarino. Ci sembra di capire che l’ AMP è un organo in cui ogni area di riferimento ha nel proprio organigramma vari elementi che fanno capo alla città di pertinenza tra cui anche i sindaci di Nardò Pippi Mellone e Salvatore Albano per Porto Cesareo.

Far finta di cadere, oggi, dal classico” pero” e gridare allo scandalo nel non vedere inserite le nostre marine nei finanziamenti richiesti nei periodi precedenti offende e irrita l’intelligenza del lettore abituale del nostro giornale. La nostra redazione chiede di sapere, questa volta si alzando i toni vocali, il motivo per cui queste evidenti punizioni per il nostro territorio non siano state messe in rilevo nei modi e nei tempi previsti visto che i nostri rappresentati erano stati sicuramente edotti delle azioni portate avanti dai nostri scaltri vicini.

Al contrario se tali operazioni fossero state compiute tenendo all’oscuro parte degli organi decisionali a quel punto si potrebbe segnalare senza alcun dubbio una condotta alquanto illecita negli atti ultimati e inviati. Appare più probabile,invece,che il Sindaco di Nardò e i componenti cittadini inseriti nell’AMP siano rimasti silenti senza prendere una posizione netta nel difendere il nostro territorio rendendo vana, allo stato attuale, ogni pretesa di scuse a questo punto solo  inopportune e fuori luogo.

Come potremmo condannare la componente cesarina di AMP se quest’ultima si è dimostrata più capace nel richiedere dei finanziamenti e ottenere  notevoli successi per le proprie marine? Ancora una volta i nostri “Giovani Leoni” dimostrano i limiti quando si devono confrontare al di fuori dei social e nelle sedi competenti dove emerge il loro vero volto di pecorelle smarrite.

La nostra redazione per onestà intellettuale chiede le dimissioni immediate di tutti i componenti dell’AMP della nostra città vista la loro palese incapacità di difendere nel modo più adatto gli interessi economici e paesaggistici del nostro territorio compreso l’ambiente marino.

COMUNICATO STAMPA

Martedì 23 maggio 2017

 

 

“COSTA NERETINA IGNORATA DA AMP NELLA RICHIESTA DI FINANZIAMENTI”

La “denuncia” del coordinatore del Parco di Portoselvaggio Mino Natalizio

 

“Dispiace dover constatare come la parte di costa neritina rientrante nella perimetrazione dell’Area Marina Protetta, sia stata ignorata nella richiesta di interventi di cui al Piano Operativo Ambientale a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione 2014 – 2020. Così proprio non va!”

Il coordinatore del Parco di Portoselvaggio e Palude del Capitano Mino Natalizio critica la decisione dell’Area Marina Protetta di non inserire il territorio di Nardò nella progettazione comunitaria, che riguarda invece il solo territorio di Porto Cesareo che ha ottenuto finanziamenti per quasi 900 mila euro.

“I progetti presentati – ricorda – sono relativi a un percorso pedociclabile di collegamento fra Porto Cesareo e la punta della penisola della Strea con riqualificazione del water front della zona residenziale e creazione di un percorso ecologico attrezzato (500 mila euro) e ad un intervento di contrasto dell’erosione eolica lungo il litorale sabbioso di Torre Lapillo attraverso la chiusura delle intersezioni tra la viabilità pubblica e la spiaggia emersa (400 mila euro). Si tratta di decisioni da stigmatizzare, anche perché Nardò in questi anni ha sempre dimostrato lealtà non solo verso l’AMP, ma anche verso il Comune di Porto Cesareo. Basti pensare alla questione della gestione dei reflui o ai finanziamenti ottenuti attraverso il SAC Arneo – Costa dei Ginepri (di cui Nardò era Comune capofila), che hanno visto il territorio di Porto Cesareo ben rappresentato. È naturale che Porto Cesareo ottenga di più, vista la maggiore estensione di territorio ricompreso nell’area marina, ma si sarebbe potuto continuare a condividere le richieste di finanziamento, così come avvenuto con il progetto “Torri Costiere Sentinelle di Legalità” o con altre forme di interventi che hanno visto interessati S. Isidoro e Torre Squillace e naturalmente aree costiere di Porto Cesareo.

L’AMP – conclude Natalizio – ha bisogno di una gestione condivisa che faccia raggiungere le finalità istitutive non solo a Porto Cesareo, ma anche a Nardò. In quest’ottica, bisogna procedere spediti anche nella richiesta di ampliamento dell’area al tratto di mare prospiciente il Parco a terra di Portoselvaggio – Palude del Capitano, magari prima di presentare il nuovo Regolamento dopo la bocciatura di quello vigente da parte del Consiglio di Stato”.

 

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