Cari lettori non è il caldo nè vogliamo imitare sua eccellenza il Principe De Curtis. Un nostro caro lettore ci ha scritto, inviandoci un comunicato stampa con preghiera di pubblicazione, in quanto una sua precedente richiesta di essere ospitato su altra piattaforma locale prima dava il suo assenso poi veniva stranamente disattesa……

A noi non interessano le ragioni di ciò che è accaduto ne chi sia la “Malafemmina” in questione, ribadiamo come spesso accade sul nostro portale che chi fa questo mestiere di non perdere mai la strada del giornalismo morale nè andare mai in deroga all’etica e alla deontolgia. In questo caso così come ci è stato raccontato regna anche un pizzico di maleducazione.

Riceviamo e pubblichiamo la nota del signor Matteo De Pace

Lettera aperta al Consigliere Cristian Casili

Gentile Consigliere,

In riferimento all’ articolo pubblicato su portadimare e afferente il  suo personale impegno sul veloce e auspicabile ampliamento dalla AMP Porto Cesareo anche alle acque antistanti Portoselvaggio, mi permetto di sottoporle alcune argomentazioni alle quali spero ( anche a nome dei numerosi appassionati di pesca in apnea come  me ) vorrà dedicare un momento di riflessione.

Come cittadino e fan sfegatato del Salento faccio ovviamente il tifo per la mia terra, faccio “sistema”, come si usa dire oggi, proprio come ad esempio nelle Regioni Alpine italiane dove, per un  mirtillo colto nel bosco, dalle manine nodose di una contadinotta di montagna, riescono a creare un avvenimento unico e irripetibile, così noi salentini dovremmo imparare a creare un vero “concetto di terra nostra”, da estendere ovviamente anche al mare.

Non trovo però giusto e corretto, verso noi pescatori in apnea escludere la nostra categoria da tutte le aree del Parco, a eccezione della zona franca in prossimità dell’area portuale di Porto cesareo, dove però pescare è assai pericoloso, considerato il transito elevato e congestionato di imbarcazioni con al comando capitani della domenica assai maleducati e incuranti delle norme di sicurezza. Non conosco il progetto della zonazione ma sono certo che noi apneisti ne saremmo sicuramente esclusi, facile da capire questa esclusione perchè il responsabile del Parco, Mino Natalizio in una intervista asseriva che si potrà “fare quasi tutto “, ma se poi si potrà anche pescare ( col solo ausilio dei polmoni poi, che delirio! ) che parco sarebbe?? Tutti contenti quindi? Penso di no.

Lei nel suo intervento auspicava la salvaguardia dei fondali, mi permetta ma i fondali chi li potrebbe rovinare e in che modo? In AMP  hanno stabilito anche questa assurda regola, insieme ad altre che hanno condotto al risultato dell’annullamento del regolamento. Secondo me è male informato, in quanto i fondali della zona sono spesso roccia nuda o con rare e basse vegetazioni ( almeno sino ai 22mt di profondità, quota massima operativa mia  e di molti altri ) , con poche macchie di posidonia che si alternano in un deserto di sabbia bianca ( rari spirografi ).

 Le assicuro che noi apneisti ci poggiamo sul fondo in assoluta immobilità per ovvi motivi venatori, i diving nemmeno quello ( ma loro avranno sicuramente ogni possibilità di accesso, pur transitando con rumorose e potenti imbarcazioni sottocosta ). I piccoli pescatori professionisti posano sul fondale centinaia di metri di reti giornalmente, a volte sottocosta  e sulla roccia, spesso lasciandone brandelli attaccati a qualche spigolo aguzzo; capisco comunque che devono campare e anche questi sicuramente avrebbero campo libero in buona  parte del Parco.

In altri miei interventi, in differenti giornali online, ho sottolineato come il prelievo industriale sia la forma piu’ traumatica di pesca, prova nei sia una statistica pubblicata sul sito della FAO ( la esorto a controllare ) che stabilisce senza dubbio come le due forme di pesca ( industriale e apnea ) siano agli opposti, con al centro altre modalità di sfruttamento, le quali non possono praticare nessuna selezione del pescato, come invece noi apneisti  potremmo attuare( e questo è un punto cardine della mia analisi, sicuramente condivisibile ).

Aree marine protette e pesca in apnea sono compatibili, come può controllare sul sito del parco delle Bocche di Bonifacio in Corsica: hanno inserito delle zone D dove è possibile praticare la pesca in apnea, con assoluto divieto però di pescare prede stanziali come cernie e corvine.

Molto facile quindi,  considerato che la Guardia Costiera è inflessibile e molto presente in tutto il Parco. Capisco che nessuno potrà mai mettersi contro gli interessi dei diportisti, prova nei sia la deregolamentazione della Amp di Porto Cesareo, stabilita con una  vittoria del ricorso presentato dai Legali delle associazioni dei diportisti e delle darsene della zona, tanto potenti da scavalcare gli interessi ambientali , comuni a tutti noi peraltro,  del terzo parco marino in  Italia.

Noi apneisti non contiamo nulla lo so, siamo pochi e siamo pigri, la Fipsas,  almeno a livello locale,   dovrebbe tutelarci  invece è assente, come fosse rassegnata  all’ indifferenza e alla sordità di chi decide.

Chi offende il mare, per una sorta di paradosso è invece spesso il bagnante, oltre che il bracconiere, che decide di gettare di tutto ( veramente di tutto ho visto sui fondali Portoselvaggio: dalle onnipresenti bottiglie e lattine, shoppers, filtri gasolio di recente utilizzo, assorbenti, lenze e accessori dei civilissimi cannisti, condom…) e raccogliere i frutti di mare che nascono sulla scogliera, sempre più brulla a causa del sovrappopolamento dei ricci dei mare femmina ( famose rizzare ) che si cibano di erba ( a proposito AMP Porto Cesareo se non sbaglio quest’inverno ha provveduto con avvedutezza a rimuovere una quantità enorme di questi veri parassiti ).

Escludendoci da tutto il parco  è una ingiustizia, perchè il mare è di tutti e, tutti abbiamo il diritto di viverlo come meglio ci aggrada, nel rispetto delle regole. Così facendo solo chi possiede una imbarcazione potrà praticare, tutti coloro che invece non possono permettersi una barca dovranno macinare chilometri per uscire fuori dai confini, sarà uno sport d’elite e basta.

La ringrazio in anticipo per la lettura di questa mia e le auguro buon lavoro.

Matteo De pace

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