Nardò,13 settembre_di COSIMO POTENZA_ Il “fattaccio” oramai veicolato sui – Social Network – ha assunto toni a dir poco imbarazzanti indipendentemente da quale prospettiva lo si guardi.  Sono notizie che lasciano il segno, comprimono il cuore, specie nell’animo di quei cittadini, la stragrande maggioranza, che cercano di trovare con grandi difficoltà una collocazione chiara in una società che trita tutto ciò che riguarda i valori, i doveri e la morale che regola i rapporti nell’essere rappresentato e del rappresentare.   Siamo colpiti da simili azioni che, purtroppo, cominciano ad essere sempre più frequenti, estreme,  quasi da medioevo e percepiamo la disperazione che le ha provocate. Ma temiamo che la situazione non migliorerà fino a che non si toccherà il fondo del barile, perché la classe politica non ha la voglia e le capacità per dare una salvifica sterzata prima dell’inevitabile  schianto. Oggi constatiamo come  “La Stampa”  parla alle persone,  racconta i fatti accaduti, anche se crudi, la Stampa che partecipa con la collettività tutta, che non patteggia, onesta trasparente e efficace. 

 

NARDÒ. “Un genitore esasperato molla uno schiaffone al consigliere comunale che poi abbandona la seduta nella sede della Pro Loco. E’ successo ieri pomeriggio a Boncore dove era in atto la discussione tra una quarantina di persone per affrontare il problema degli scuolabus negati dal Comune di Nardò agli studenti, ben 32, residenti nella zona dell’Arneo. Insieme a lui il collega del Fronte Democratico, Cesare Dell’Angelo Custode. L’uomo avrebbe agito per l’esasperazione. Dopo averlo votato e aver seguito il consiglio di votare per il sindaco Pippi Mellone al secondo turno, non avrebbe più ricevuto risposte telefoniche dal consigliere di riferimento. La questione dello scuolabus, infine, avrebbe precipitato la situazione. «Noi tutti soci della Pro Loco – dice il presidente Antonio Parente – condanniamo in maniera netta l’episodio. La rabbia dei genitori degli alunni è più che comprensibile ma non è accettabile che il confronto con le istituzioni sfoci in episodi così deprecabili. A Maccagnano giunga, dunque, la nostra piena solidarietà per il gesto violento subito da parte di una singola persona. Un gesto di un singolo che nulla ha a che fare con il dibattito ed il confronto rispettoso e sereno che la pro loco di Boncore porta avanti da sempre con tutte le Amministrazioni che si sono succedute. Restiamo tuttavia in attesa della risoluzione di una problematica grave quale è quella del trasporto pubblico per i ragazzi di Boncore». Stessi toni da parte dei colleghi Daniele Piccione e Lorenzo Siciliano (Pd) che condannano il gesto pur rilevando che l’esasperazione delle famiglie è al massimo.[b.v.] ” (fonte GdM del 13.09.2017 pag.VIII cronaca Lecce  Provincia)

 

Qualche riflessione, invece, occorre farla a commento di questa notizia e dei fatti. Dunque, abbiamo due soggetti: il cittadino genitore esasperato che di mestiere “sarebbe pastore” che “molla uno schiaffone” al consigliere comunale che poi abbandona la seduta nella sede della Pro Loco che svolge la sua attività lavorativa presso il Servizio Veterinario dell’U.O. di Nardò della ASL Lecce;  Si descrivevano luogo e circostanze che richiedevano la discussione: “E’ successo ieri pomeriggio a Boncore dove era in atto la discussione tra una quarantina di persone per affrontare il problema degli scuolabus negati dal Comune di Nardò agli studenti, ben 32, residenti nella zona dell’Arneo” Infine il fattaccio. Ad un certo punto un giovane, sarebbe un pastore, ha chiesto scusa al consigliere Lorenzo Siciliano, che stava parlando, ed ha schiaffeggiato Paolo Maccagnano, consigliere comunale di maggioranza.” Una precisazione non di poco conto, il giovane, che “sarebbe un pastore”, chiede scusa ad altro consigliere che in quel momento parlava con gli astanti e passa alle vie di fatto schiaffeggiando il malcapitato Maccagano. Evidentemente, non era interessato alla problematica di cui si parlava, tantomeno il suo disappunto interessa altri consiglieri comunali presenti.  Di seguito, si spiegano le motivazioni che avrebbero portato l’uomo al gesto inconsulto. “L’uomo avrebbe agito per l’esasperazione. Dopo averlo votato e aver seguito il consiglio di votare per il sindaco Pippi Mellone al secondo turno,. La questione dello scuolabus, infine, avrebbe precipitato la situazione.” Intanto sarebbe opportuno capire se il genitore esasperato, nel frattempo sia stato identificato, se quanto sopra riportato con novizia di particolari, sia frutto di voci o corrisponda a  dichiarazioni rese dal genitore esasperato, se queste dichiarazioni sono state confutate con elementi probatori. Dichiarazioni che parrebbero abbastanza gravi perché si intuirebbe una richiesta di voto, ed una precisa indicazione di voto ad una determinata persona, che in realtà, dovrebbe essere frutto di una ragionata convinzione personale.  Nel mezzo, le motivazioni che hanno indotto alla esasperazione l’uomo, tanto da portarlo a picchiare il  proprio “consigliere di riferimento”e quelle per le quali il consigliere si sarebbe negato telefonicamente. Uno scenario di attese tradite popolato da fantasmi che accompagneranno il sonno dei nostri lettori.

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