Il Parlament della Catalogna ha detto sì all’indipendenza. Un sì accompagnato da un boato, con i deputati in piedi a cantare l’inno nazionale Els Segadors subito dopo che la presidente Carme Forcadell ha annunciato l’adozione della dichiarazione d’indipendenza.
Oltre le mura dell’Aula, esplodeva anche la piazza, con migliaia di persone che da stamattina attendevano l’esito del voto sulla proclamazione della Repubblica.
La bandiera spagnola, da qualche minuto, ha cessato di sventolare sulla facciata del Parlament. L’indipendenza è passata con 70 voti a favore e 10 contrari (due le schede bianche). Sono mancati i voti dell’opposizione unionista, che ha abbandonato l’aula prima dell’inizio dello scrutinio segreto.
Questa la risoluzione approvata Il Parlament decide di: – “costituire la Repubblica catalana, come Stato indipendente e sovrano di diritto democratico e sociale, – disporre l’entrata in vigore della legge di transizione giuridica e di fondazione della Repubblica, – iniziare il processo costituente, democratico di base e cittadino, trasversale, partecipativo e vincolante, – affermare la volontà di aprire negoziati con lo stato spagnolo, senza precondizioni, per stabilire un regime di collaborazione a beneficio delle due parti. I negoziati dovranno essere necessariamente su base di parità, – Porre a conoscenza della comunità internazionale e delle autorità dell’Unione Europea la costituzione della Repubblica catalana e la proposta di negoziato con lo stato spagnolo”. In un tweet, il vicepresidente catalano Oriol Junqueras scrive “liberi di costruire un nuovo Paese”