Nardò,27 ottobre_di Cosimo Potenza_ Il sindaco giovane (per alcuni anche troppo, tanto da assegnargli l’appellativo tutto neretino di “Agnone”), che, però, dice e fa quello che dice, promette e mantiene le promesse e, soprattutto, crea, ogni giorno, cosi tanti e tali imbarazzi nel salotto buono “seppure usurato” poco radical e poco chic non solo di sinistra – (si sa gli estremi si incontrano), della nostra città, che costringe i commensali ed affini di questo spazio ristretto a inseguire e cercare di frenare la sequela di successi amministrativi, appunto, con una retorica vocata ad un “antifascismo, liturgico, folkloristico e fumettistico”, Pasolini a suo tempo parlava di “antifascismo archeologico”. Agli “archeologi” in salsa nostrana si uniscono anche altri tipi di professionisti “meccanici, avvocati, commercialisti, medici, ornitologi, ambientalisti, farmacisti e tuttologi ecc…” un po’ improvvisati, almeno a giudicare dal tipo di proteste e proposte improbabili, che lanciano, a tutto spiano, su portali, bacheche e blog. Da parte di qualcuno è in voga la moda di voler, a tutti i costi,”intingere il biscottino nel miele etero-prodotto”; per esempio, a proposito, dell’ultimo successo giudiziario. A dirla tutta si registra una sequela positiva di sentenze, senza soluzione di continuità, che lascerebbe palesare una certa capacità dell’Agnone di cui sopra, nello scegliersi i professionisti ovvero un certo “C…o”, che si sa non guasta mai; ci riferiamo, da ultimo, al respingimento della richiesta di sospensione dinanzi al TAR Lecce del provvedimento di revoca della Concessione del servizio di illuminazione votiva. Ricordiamo a noi stessi che il servizio di illuminazione votiva è un servizio pubblico a rilevanza economica: ai sensi dell’art. 23-bis, d.l. n. 112\2008, da tanto consegue che il titolare della gestione del servizio è il Comune, che lo assume o lo concede a terzi nel rispetto della concorrenza, con la finalità di soddisfare il sentimento religioso e la pietas di coloro che frequentano il cimitero consentendo all’Ente stesso di realizzare fini sociali e promuovere lo sviluppo civile della Comunità locale. Pensare di intervenire su un terreno così impervio, perché disciplinato da norme e regolamenti oltre che da indirizzi pretori, implica una competenza specifica e non improvvisata.Intervenire con osservazioni estemporanee, tipiche dei tuttologi da tastiera, proponendo da non tecnici, sulla base di navigazioni e ricerche internet: ora le luci led con pannello fotovoltaico incorporato ora altre soluzioni è un esercizio fine a se stesso, senza alcun obiettivo concreto se non quello di procacciarsi visibilità a buon mercato, rispetto ad un pubblico, per fortuna non troppo vasto, di followers o affezionati lettori di castronerie mediatiche. Dalla vicenda dei “lumini” il dato che può trarsi è uno solo: il giovane Sindaco ha recuperato alla Comunità un servizio la cui gestione nel corso degli anni è diventato per le tasche degli amministrati non solo anti-economico, ma anche riverbero di politiche poco trasparenti, espressione di un’epoca storica che ha visto come protagonisti parenti stretti e/o comunque affini dei cultori del brusio lamentoso del salotto radical chic, che oggi si trincera nelle accuse di fascismo nel tentativo di nascondere i fatti e le risposte concrete adottate da questa Amministrazione. Mellone da “Agnone”, che quando veniva affidata la concessione a Borgia aveva due anni o poco meno, ha pensato bene di ribaltare il corso della storia, che sino a questo momento, ha visto le nuove generazioni, di cui è legittimo esponente, subire le scelte dissennate e i colpi bassi dei “mostri sacri” della politica democristiano-socialista-comunista di questa città e proporre e proporsi come una novità “oltrista” rispetto alle categorie classiche della semantica politica. Sinora i fatti e il famoso “Giudice a Berlino” gli stanno dando ragione, i posteri verranno a farci sapere come finirà la storia……