L'arcivescovo di Taranto S.E. Mons. Filippo Santoro ha incontrato gli operai che protestano occupando l'altoforno AFO 5, Taranto 27 settembre 2012 ANSA/RENATOINGENITO

(ANSA) – CAGLIARI, 28 OTT – “I seimila esuberi all’Ilva siano evitati” come anche va evitata “la devastazione della casa ambientale”: il vescovo di Taranto, monsignor Filippo Santoro, approfitta della presenza al convegno di Cagliari del premier Paolo Gentiloni per rivolgere, a nome della Chiesa italiana, un appello per i lavoratori dell’Ilva. Il vescovo, che è anche il titolare della Pastorale del Lavoro nella Conferenza Episcopale Italiana, ha poi donato al Presidente del Consiglio un metro perché “ciò che abbiamo detto si misuri con l’efficacia del nostro impegno”, ha spiegato Santoro.

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In questo breve scambio di cortesie anche un piccolo siparietto. Mons. Santoro, infatti, nel lanciare l’appello dell’Ilva ha cominciato erroneamente dicendo: “Io come vescovo di Cagliari…”.

Gentiloni lo ha guardato perplesso, visto che Santoro è vescovo di Taranto, poi ha fatto una battuta: “Colpo di scena!”.