Nardò,17 settembre_di COSIMO POTENZA_I social sono diventati il pollaio della volgarità: parole, immagini, video sempre più volgari e feroci vengono messi in bella posta a caratteri cubitali.
Siamo tornati alla guerra tra bande rivali alle randellate tra cavernicoli. C’è sempre meno tempo e volontà per il ragionamento, per il dialogo, per il confronto costruttivo. L’ abuso di offese e parolacce é diventato il pane quotidiano di cui molte si cibano.
Quando si parla male di qualcuno apparentemente è il lui o lei di turno che si vuole colpire ma quelle parole volgari, nella realtà, fanno già parte del loro essere più profondo, il lei o lui le tira fuori, ma le parole sono già in loro Se non le abitassero non riuscirebbero nemmeno a pensarle, a dirle, a trovarle. Se non fossero già in loro non incontrerebbero nessuno che le rappresenta….
Il linguaggio è l’abbigliamento nel quale i pensieri sfilano in pubblico, vestendoli di volgarità si dimostra quello che si è…
Persone deboli, incapaci di dialogare, di costruire, di conseguenza portate a demolire quello che di buono gli altri sanno fare.
Nulla come la volgarità è capace di uccidere la bellezza. La volgarità è la scorciatoia dei deboli, la dignità la fatica dei giusti.