Nardò,19 settembre_di COSIMO POTENZA_L’arroganza e la presunzione dei provocatori fa credere loro di essere al di sopra di ogni sospetto. Provocano convinti che coloro che immaginano inferiori possano divenire un esercito docile ai loro comandi. I provocatori non sanno di portare una guerra non risolta dentro se stessi. Facebook abbonda di queste anime in pena… Chi ,sotto mentite spoglie, pontifica utilizzando grimaldelli come i blog realizzati per l’occasione, strumenti di “deiezioni semantiche” frutto del sentito dire o peggio delle “malelingue” sdoganati per produrre fake news unte e bisunte di un buonismo palesemente, urticante …disonestà intellettuale comune nel pensiero contro “dè noantri” É scoraggiante pensare quante persone sono scioccate dall’onestà e quanto poche dalla finzione. Persone anestetizzate da atteggiamenti dominanti al limite della sindrome di Stoccolma. “Chi è un provocatore? Una persona che fa di tutto per mettere in cattiva luce gli altri. Il problema si presenta quando la provocazione diventa un tratto predominante della personalità, la corsia preferenziale per comunicare o il modo per rispondere alle critiche degli altri. Ci sono individui composti unicamente di facciata, come case non finite per mancanza di soldi . Hanno l’ingresso degno d’un gran palazzo, ma le stanze interne paragonabili a squallide stamberghe. Il provocatore e la provocatrice temono l’indifferenza più di tutto. Destabilizzare gli altri permette loro di porsi al centro dell’attenzione. I provocatori come gli ipocriti li riconosci subito. Hanno una maschera sull’anima! ” …..
Diffido di due categorie di persone: quelle che non hanno personalità, e quelle che ne hanno più d’una. La gente falsa non parla, insinua. Non conversa, spettegola. Non elogia, adula. Non desidera, brama. Non chiede, esige. Non sorride, mostra i denti. La gente falsa è povera di spirito, poiché non cammina, striscia nelle oscurità della vita, tentando estenuantemente di sabotare la felicità altrui.
I provocatori, per effetto della propria bassa autostima, cercano continuamente approvazioni negli altri, e si sentono feriti quando questi non rispondono alle loro aspettative, si sentiranno toccati nel vivo anche dalla critica più benevola, replicando con ancor più feroce provocazione o sarcasmo! Ignorano la bellezza e la nobiltà d’animo perché non amano, non sanno amare, e non s’avvedono che la provocazione e l’ipocrisia non sono i loro strumenti, ma la loro prigione! Così finiscono per non vivere, trascinandosi nell’esistenza. I provocatori non sanno che le fragilità e il modo distorto con cui guardano e ascoltano la vita sono le conseguenze di trappole cognitive!…… Dice Matteo nei Vangeli:.”..Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che siete simili a sepolcri imbiancati, belli di fuori, ma pieni dentro di ossa di morti e di ogni sporcizia..”