Lecce,20 novembre_ Il capoluogo salentino ospiterà il 23 e 24 novembre prossimi gli “Stati generali” degli ingegneri del Sud Italia su infrastrutture e interventi di riforma necessari per la crescita del Meridione. Si tratta di un momento di confronto su temi e proposte concreti, organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Lecce in collaborazione con il Consiglio Nazionale degli Ingegneri e con gli Ordini delle otto regioni del Sud Italia, comprese le isole maggiori e con il patrocinio di Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comune di Lecce e Fondazione Inarcassa.

E’ il risultato di un lavoro lungo e articolato, avviato non appena si è insediato il nuovo Esecutivo nazionale, con il preciso obiettivo di porre le basi per un’interlocuzione efficace, nella convinzione che quella degli ingegneri sia categoria di riferimento per la costruzione di una nuova classe dirigente del nostro Paese.

L’attività coordinata che ha visto impegnati nei mesi scorsi i rappresentanti degli Ordini territoriali delle regioni della macro area del Mediterraneo (Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna) ha prodotto un documento programmatico condiviso, una sorta di “Libro Bianco”, che rappresenta con argomentazioni tecniche le istanze di questa parte del Paese, da far confluire nella programmazione della manovra finanziaria 2018.

L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Lecce, con l’autorevole guida del CNI, si è proposto quale capofila di un gruppo di lavoro ad hoc delle aree del Mezzogiorno per una azione interlocutoria tra i soggetti che, con differenti ruoli, intervengono nella programmazione dello sviluppo e nella progettazione delle infrastrutture. A guidare i lavori, la presa di coscienza che il gap Nord/Sud non è sicuramente colmabile nel breve periodo, ma è possibile intervenire dando corso a quanto già programmato e utilizzando risorse pubbliche già stanziate per migliorare la qualità delle infrastrutture esistenti e rendere moderni e competitivi i nodi logistici, “ricucendo” molti territori di pregio pesantemente penalizzati dalle disfunzioni nei collegamenti e potenziandone così l’attrattività.

Del resto, il Piano per le infrastrutture per il Mezzogiorno esiste, ci sono disponibili 48 miliardi di euro, oltre ai 630 milioni di euro per le sette aree metropolitane.

Il Libro Bianco raccoglie proposte di intervento formulate dagli Ordini provinciali del Sud e dalle relative Federazioni regionali e rappresenta istanze che, sia pur in alcuni casi di portata minore rispetto a quelle che sono le opere cosiddette strategiche, sono espressione della necessità di implementare lo sviluppo economico e la valorizzazione dei territori interni.

Per il nostro territorio l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Lecce, in tema di infrastrutture, ha ritenuto di rilevante importanza:

  • un forte intervento governativo per accelerare il più possibile i tempi della cantierizzazione della SS275 Maglie-Leuca ed un immediato rimpinguo delle risorse per consentirne l’ammodernamento per tutta la lunghezza del tratto, procedendo, eventualmente, anche con appalti separati per i due macro lotti, al fine di ottimizzare tempi di esecuzione e consentire, nello stesso tempo, una più equa ripartizione delle risorse tra professionisti ed imprese;
  • un intervento finanziario a favore delle Provincie di Lecce e Taranto per l’ammodernamento della direttrice ionica Nardò/Manduria, ex Strada Statale 174. Esigenza, peraltro, condivisa dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Taranto;
  • un collegamento ferroviario diretto tra l’Aeroporto del Salento di Brindisi e la Stazione di Lecce;
  • la razionalizzazione delle Ferrovie Sud Est, mediante l’implementazione dei sistemi di sicurezza e la chiusura di stazioni oramai quasi inattive. Ciò consentirebbe di ridurre i tempi di percorrenza e rendere appetibile il servizio sia per flussi turistici che locali.

Il documento tecnico-programmatico, che vuole essere un contributo nella prospettiva del superamento del disimpegno delle politiche pubbliche legate alla spesa per opere infrastrutturali, verrà consegnato al Ministro per il Sud Barbara Lezzi, la quale sarà presente con il Capo della Segreteria Tecnica del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti Dimitri Dello Buono nella prima giornata del Forum, “Linea Sud: infrastrutture e ingegneria per la crescita. Proposte per il rilancio del Mezzogiorno”, venerdì 23 novembre, dalle 9.00, presso il Teatro Politeama Greco. I 38 Ordini dell’Italia meridionale esprimeranno valutazioni e proposte, sulle quali discuteranno, oltre agli attori istituzionali, i rappresentanti delle principali reti infrastrutturali nazionali, materiali e immateriali, che, tra l’altro, porteranno le loro esperienze e forniranno un quadro complessivo delle attività in corso e dei finanziamenti disponibili.

La seconda giornata, sabato 24 novembre, dalle 9.30, presso l’Hotel President, sarà dedicata a un focus con tavola rotonda su “L’impatto dell’evoluzione normativa sulle OO. PP.- La gestione delle emergenze”. Parlamentari, rappresentanti Istituzionali, CNI, docenti universitari, Ance, si confronteranno sulle proposte di modifica al nuovo Codice degli appalti, necessarie per semplificare le procedure autorizzative, con uno sguardo particolare alle emergenze.

Ing. Raffaele Dell’Anna

Siamo convinti – spiega il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Lecce Raffaele Dell’Anna – che il Sud debba essere visto come un unico grande hub da interconnettere e che occorra guardare con ottimismo all’immediato futuro, coscienti che le difficolta non mancano, ma che ragionando solo sulle criticità si va verso una strada senza uscita. È necessario individuare possibili percorsi di sviluppo facendo leva su quanto già esiste, ciò ha sicuramente più senso che ragionare su opere che, sia pur necessarie, si rilevano puntualmente irrealizzabili a causa del pesante e complesso sistema di autorizzazioni e appalti, correlato con la pesantezza della nostra macchina amministrativa di cui è parte integrante il Codice degli appalti, con tutti i correttivi apportati e le incertezze che ne derivano sulle procedure e sulle esecuzioni.

Questione centrale della discussione in questi mesi di lavori preliminari e in occasione della due giorni leccese non è la mancanza di risorse, ma la capacità di spesa della P.A.: è necessario implementare, stimolare, qualificare gli organici delle pubbliche amministrazioni e lasciare a queste il compito di programmare e controllare avvalendosi però della consulenza di professionisti competenti. Il faro dovrà essere quello dell’accessibilità, dell’attrattività e della conservazione dei territori e delle loro peculiarità e vocazioni specifiche”.

 

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