A Lecce i massimi esperti italiani nel campo della Diabetologia. L’appuntamento è per venerdì e sabato prossimi, 15 e 16 febbraio 2019, nella sala convegni del Castello Carlo V. Il convegno, intitolato “L’eterogeneità del Diabete Mellito: nuove acquisizioni fisiopatologiche, nuove terapie”, è organizzato dalla dr.ssa Rosalia Serra, responsabile dell’Unità Operativa territoriale di Endocrinologia/Diabetologia della Cittadella della Salute di Lecce.

Approfondire la conoscenza del diabete vuol dire poterlo diagnosticare e inquadrare correttamente per individuare la terapia migliore. Gli esperti sono concordi nell’affermare che si è di fronte ad una patologia complessa, dai tanti volti, che può presentare il rischio di complicanze. Il diabete, insomma, non è una malattia banale, per questo bisogna intervenire precocemente per poterne ottenere vantaggi in termini di terapia e di qualità della vita.

Per centrare questi obiettivi, servono competenze multidisciplinari nell’affrontare la malattia ed è per questo che il corso è aperto alle più svariate figure professionali: medico chirurgo, specialista in cardiologia, endocrinologia, geriatria, malattie metaboliche, malattie infettive, medicina interna, nefrologia, neurologia, ginecologia e ostetricia, oftalmologia, medicina generale, pediatra, infermiere e dietista.

Il punto di partenza resta la classificazione del Diabete Mellito, che individua entità cliniche diverse accomunate solo dal dato biochimico dell’iperglicemia: il diabete mellito di tipo 1 e di tipo 2, il diabete gestazionale (GDM), il MODY (una forma ereditaria che insorge in età pediatrica) e altri tipi.

E’ esperienza comune, infatti, che nell’ambito di ogni classe esiste un’eterogeneità nella modalità di esordio della malattia, nell’evoluzione, nella risposta alle terapie, nello sviluppo o meno delle complicanze. Il convegno leccese ha l’obiettivo di creare un’occasione di approfondimento e di discussione per ottenere risposte utili a guidare le decisioni quotidiane degli operatori sanitari per una sempre più appropriata cura ed assistenza dei pazienti.

Un percorso che necessariamente deve tradursi nell’efficacia ed efficienza dell’organizzazione sanitaria. Intervenire precocemente, del resto, significa curare adeguatamente le persone ed evitare le conseguenze di un approccio non corretto, che può sfociare in un eccessivo ricorso al ricovero in Ospedale.

Un effetto “misurato” dal Rapporto Bersagli 2017 (stilato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa) attraverso il tasso di ospedalizzazione per diabete per 100.000 residenti (35-74 anni), attestato nella ASL Lecce al17,58%, ossia saldamente al di sotto della soglia ottimale del 20 per cento e ben lontano dal 42,62% della media pugliese.

Un risultato frutto della gestione della patologia attraverso un’assistenza territoriale integrata, capace di mettere a sistema attività di prevenzione, diagnosi e cura all’interno di un circuito fondamentale per evitare il peggioramento del quadro clinico ed il conseguente ricovero in ospedale.

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